giovedì 7 aprile 2016
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​Caro direttore,
come semplice credente mi sembrava che la parola "Misericordia", tema del Giubileo che stiamo vivendo, fosse un po’ riduttiva, ma ripensandoci bene mi sono accorto che può essere vista come un acronimo M.I.S.E.R.I.C.O.R.D.I.A. che riepiloga le caratteristiche di Dio. Infatti, Dio è materno perché anche se Padre, è ricco di tenerezze materne. Egli è imperante (sopra di Lui c’è solo Lui). È la speranza (Luce del mondo); l’energia (tramite la preghiera e la contemplazione dona la forza per affrontare la vita di tutti i giorni); il rinnovamento (ispira azioni di cambiamento di noi stessi). Dio è impenetrabile (i suoi pensieri non sono gli stessi nostri pensieri), ma è anche carità (sa di cosa abbiamo veramente bisogno e provvede al momento opportuno). Dio è ordine (chi ha fede non è nel caos e distingue il bene dal male); egli è la redenzione (ci libera dalle nostre povertà). Il Padre è dolcezza (anche se a volte bastona, lo fa senza farti troppo male); resta imperturbabile (qualsiasi evento non lo scuote dalla sua posizione al centro del Creato), ma è sempre amore (ne abbiamo avuto testimonianza dalla vita di Gesù e da tutti coloro che lo hanno seguito nei secoli successivi). Ecco, questa è proprio la Misericordia. Che bello.
Michele Salcito
Grazie della sua densa riflessione, caro amico. Mi permetto solo di aggiungere che la Misericordia non è mai« riduttiva». Dice tanto perché, ci insegna il Papa, è «il nome di Dio». Che cosa c’è di più grande dell’Amore che si china su chi è caduto e ha bisogno – e chiede – di rialzarsi?
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