sabato 29 agosto 2015
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​Caro direttore,il Meeting 2015 si è concluso portando con sé una sfida significativa e altamente interessante, quella del dialogo, quella di creare in un mondo ferito da violenza ed emarginazione una prospettiva di vera pace, così che gli uomini possano guardarsi in faccia in modo positivo e non partendo dalla paura e dal sospetto. Ma perché ci sia una pace reale e duratura bisogna superare la "logica della tolleranza" da cui è caratterizzata la cultura occidentale, quella concezione per cui l’altro è "al massimo da sopportare"! Dal Meeting viene una proposta radicalmente diversa: l’altro è una ricchezza. Qui sta il fondamento della pace: guardare l’altro come una positività, fino ad averne bisogno. Questo il Meeting lo propone non per una riflessione, né per una presa di posizione, ma perché esistono esperienze come quella di padre Ibrahim ad Aleppo o di padre Charly a Buenos Aires. Nello sguardo pieno di simpatia per ogni altro c’è la via sicura della pace.Gianni Mereghetti, Abbiategrasso (Mi)
L’alternativa seria alla mera "logica della tolleranza" dell’altro è la "logica della complementarietà" che fonda la cultura dell’accoglienza. A vent’anni ne discutevo con passione e "sperimentalmente" con amici cattolici e no. Come lei, caro amico, oggi più di allora credo che la via della pace passi per qui. Marco Tarquinio
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