martedì 17 settembre 2013
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Il sogno, che ci hanno a lungo raccontato, di un’Italia tutta connessa a Internet, dove si possa avere qualunque servizio via web, rischia di infrangersi. La fotografia del nostro Paese, va detto, sul fronte digitale è tutt’altro che semplice. Da una parte, infatti, gli italiani (secondo il rapporto Deloitte) sono sempre più «onnivori digitali». I primi nell’uso di smartphone, tablet, computer portatili e pc. Ma questo primato riguarda solo il 31% della popolazione, contro il 26% degli Usa, il 25% dell’Inghilterra e il 22% della Germania. Anche nell’uso dei social network battiamo gli Usa (fonte LiveXtension): il 75% contro il 72% degli americani.Attenti però ai termini: a usare i social network non è il 75% degli italiani, come sembrerebbe a una lettura veloce, ma di coloro che usano la Rete. E qui cominciano i problemi: a dare retta all’ultimo rapporto Audiweb, rispetto a un anno fa, a luglio si è connesso a Internet un milione in meno di connazionali. Sicuramente la crisi economica ha fatto la sua parte, ma nel resto dell’Europa le cose sembrano andare meglio che da noi. Così siamo finiti in fondo alla classifica, insieme a Romania, Portogallo e Grecia. A luglio gli italiani in Rete sono stati 12,8 milioni nel giorno medio, 27 milioni coloro che si sono collegati almeno una volta nel mese. La metà del cosiddetto popolo del web – sorpresa – è composta da persone tra i 35 e i 54 anni, mentre gli adolescenti (11-17 anni) rappresentano solo il 5 % e i ragazzi tra i 18 e i 24 anni il 10%.L’uso tradizionale di Internet, insomma, sembra ormai appannaggio degli adulti. Per non parlare di quel 60% di utenti over 64 anni che da noi usa anche i social network (in America sono solo il 43%). E i ragazzi? Molti stanno tutto il giorno attaccati ai cellulari, molti altri invece si possono permettere solo modelli che telefonano e non si connettono. Chi lo fa, usa applicazioni come WhatsApp e Instagram, guarda video su YouTube e va su social «giovani» (ad alto tasso di volgarità e bullismo) come Ask. Pochissimi, però, sembrano usare i siti tradizionali di Internet.A complicare ulteriormente le cose c’è un altro dato, tutt’altro che secondario: se in Europa gli utenti che non usano il web sono il 10%, in Italia il loro numero si quadruplica. Da noi, infatti, ben 4 italiani su 10 non si connettono. Una parte sicuramente per colpa della crisi e del cosiddetto digital divide, cioè della scarsa diffusione in alcune zone del Paese di connessioni Internet a media e alta velocità. Una buona parte di cittadini, invece, non ha nessuna intenzione di usare la Rete.Probabilmente, arrivati a questo punto, vi sembrerà di vedere due «Italie»: una dinamica, digitale e sempre connessa via pc, tablet e cellulare, e l’altra che – per scelta o per condizione – sembra destinata a una vita non digitale. Non siete voi ad avere le idee confuse, è la situazione che è così complessa da avere come spaccato in due il Paese: il 60% «on line» e il 40% «off line». E il futuro appare tutt’altro che chiaro. Tanto più che da noi c’è molto da fare: a partire dal fatto che, fuori dalle grandi città, abbiamo le connessioni Internet più lente d’Europa.
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