lunedì 8 aprile 2013
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Caro direttore,
bravissima l’onorevole Eugenia Roccella nella intervista ad "Avvenire" del 5 aprile. La stimo molto (anche se non voto per il suo partito) per le posizioni chiare, non faziose e per l’intelligente promozione della visione cristiana della vita. I suoi misurati giudizi sulla attuale situazione politica, il coraggio di richiamare i cattolici in politica ad abbattere i muri – perché ci è congeniale la cultura del dialogo e del bene comune e non possiamo intrupparci nel piccolo cabotaggio – la rendono molto credibile. E, poi, il suo "no" motivato a una "candidatura Bonino" per il Quirinale che anche solo a essere evocata divide profondamente i partiti, e proprio quando c’è bisogno di unità. "No" a una radicale che da sempre conduce una pervicace opera di demolizione della cultura dell’umano in nome di un libertarismo senza anima. È chiarissima e credibile, Roccella, quando afferma che non le interessa una candidatura del proprio partito per il nuovo presidente della Repubblica, ma auspica una personalità che possa rappresentare anche la stragrande maggioranza degli italiani che hanno una storia e un radicamento che non fa capo a quella certa sinistra elitaria e talvolta un po’ spocchiosa! Penso che basterebbe che i cattolici presenti in Scelta Civica, nel Pdl e nel Pd si mettessero una buona volta "di traverso" per esercitare una politica “caritativa” verso questo nostro popolo che soffre e per scombinare certi giochi! A un cattolico, più che i programmi del proprio partito, dovrebbe stare a cuore la Dottrina sociale della Chiesa! Altrimenti perché chiedere il voto in quanto cattolici?
Si respira libertà con "Avvenire"!
Maurizio Rizzolo, Correggio (Re)
La penso sostanzialmente come lei, caro signor Rizzolo. E come lei trovo che Eugenia Roccella, come già Andrea Olivero il giorno precedente, abbia sviluppato un ragionamento molto apprezzabile. Ritengo cioè anch’io che sia indispensabile che le forze politiche e parlamentari si confrontino e agiscano per individuare ed eleggere un nuovo Presidente della Repubblica che possa essere (e possa essere percepito) alto garante e punto di riferimento per tutti gli italiani. Penso anche che sia un po’ arrogante la pretesa di etichettare come "super partes" uomini e donne che nella loro carriera politica si sono dimostrati non solo legittimamente schierati, ma addirittura deliberatamente al di sotto delle parti e poco o nulla dialoganti sulle grandi, e ormai drammaticamente critiche, questioni poste dalla polemica e dall’attacco tecnoscientista e mercatista ai cardini dell’ umanesimo classico e cristiano. Emma Bonino, politica assai abile e navigata, è indubbiamente parte di questa poco votata eppure spesso eletta (e, grazie a certi sostegni massmediatici, ancor più benignamente letta) schiera. Ecco perché mi auguro che i politici responsabili di ogni orientamento culturale e ideale e, tra loro, in prima fila, coloro che si dichiarano "cattolici" sappiano invece dimostrarsi decisi a sostenere la figura di un presidente davvero "di tutti". Credo – mi permetta la battuta – che sia impossibile affermare che facendo questo, si metterebbero "di traverso" rispetto a una data e inadeguata candidatura. In realtà, caro amico, il verso – un tempo qualcuno avrebbe parlato di "metodo" – di una simile azione politica all’insegna dell’equilibrio, delle qualità umane e istituzionali, e dell’unità nazionale sarebbe semplicemente il verso giusto! Un caldo grazie per il libero e forte apprezzamento che riserva al nostro lavoro.
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