I perseguitati per la fede ci testimoniano mitezza e forza
mercoledì 9 dicembre 2020

Gentile direttore,
grazie infinite per continuare a darci tante notizie (come nel giornale del 27 novembre) di Asia Bibi e dei suoi e nostri fratelli e sorelle di fede perseguitati. Ho seguito la sua vicenda sin dal principio, pregando per lei e per gli altri prigionieri, chiedendo a Dio che in Pakistan e in Occidente qualcuno si muovesse per liberarla, e così è stato. Anche per merito di “Avvenire” che non ha mai cessato di parlarne. Che Dio vi benedica! Dateci ancora notizie e diteci se, oltre alle preghiere, possiamo fare qualcos’altro. Ma soprattutto continuate nel vostro impareggiabile lavoro. Noi vi sosteniamo con la preghiera. Vi abbraccio tutti con grande affetto!

Nazzarena Battistella Silea (Tv)

Grazie a lei, gentile e cara signora. Sappiamo bene che il nostro lavoro di documentazione e sensibilizzazione sui troppi casi di persecuzione religiosa che ancora funestano il nostro mondo è solo uno “strumento”. Limitato, ma utile per accompagnare la predicazione e l’esempio accogliente e rispettoso del Papa e, magari, per motivare ancor di più la mobilitazione civile e spirituale di altre personalità influenti, di comunità e di persone attente e generose come lei. Asia Bibi e le sue sorelle e i suoi fratelli sono importanti per noi, perché ci ricordano con la loro sofferenza e la loro fedeltà che cosa significa credere e testimoniare Cristo, con mitezza e con forza.

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