martedì 8 febbraio 2022
Aumenti di stipendio e assunzioni mirate per progettare la nuova realtà virtuale in 3D. Così nella Silicon Valley le imprese si rubano i dipendenti per arrivare prime
I Big a caccia dei talenti per la corsa al metaverso

Ansa

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Nessuno sa ancora con certezza che cosa sia il metaverso (compreso il correttore automatico di questo computer che insiste nel sostituirlo con “metatarso”) o come cambierà la nostra vita. Ma nella Silicon Valley la battaglia per accaparrarsi le migliori teste in grado di sviluppare la cosiddetta “realtà aumentata” è cominciata, è intensa e non è per nulla virtuale – per quanto sfumare il confine fra virtuale e “reale” sia proprio la missione di questi cervelli. In effetti, le aziende high-tech che si sottraggono a vicenda, a suon di bonus e incentivi, il personale più qualificato non sono una novità.

Ciò che è straordinario ora è la proporzione e la velocità della guerra per i talenti, innescata da una serie di offensive lanciate da Meta (ex Facebook), che cerca a colpi di assunzioni di recuperare terreno in un settore sul quale sta puntando per la sua crescita futura. Una corsa che assume i contorni di una lotta per la sopravvivenza alla luce dei deludenti risultati annuali annunciati la scorsa settimana dalla società, che ha visto crollare le sue azioni di oltre il 20%. Meta sta subendo un’emorragia di entrate pubblicitarie, con sempre più inserzionisti che passano alle piattaforme di ricerca come Google abbandonando i social media. Diversificare è quindi imperativo per il suo fondatore, Mark Zuckerberg.

Microsoft ha già perso 100 dipendenti altamente qualificati lo scorso anno, soprattutto proprio grazie alle avance aggressive di Meta. Anche Apple sta perdendo personale ed è preoccupata, tanto da essere arrivata a offrire fino a 180.000 dollari in azioni agli ingegneri più cruciali per la sua ricerca. La muraglia economica eretta da Apple per trattenere i talenti è tesa a difendere Cupertino dagli attacchi di tutta la Silicon Valley, ma è innegabile che l’impero di Zuckerberg, che ha già sottratto un altro centinaio di ingegneri a Apple, rappresenta una minaccia particolare. È infatti probabile che le due società diventino feroci rivali nella vendita dei gadget che ci serviranno per accedere al metaverso, dai visori per la realtà aumentata e virtuale agli smartwatch fino agli occhiali intelligenti, dato che entrambe prevedono importanti lanci di hardware nei prossimi due anni.

Torniamo allora un attimo alla definizione di metaverso, per descriverlo brevemente come un mondo virtuale in gran parte inesistente in cui si potrà lavorare, giocare, apprendere e fare acquisti. Microsoft, Meta e Apple stanno investendo miliardi di dollari nella costruzione degli strumenti per abitare in questo regno digitale e crearne gli elementi costitutivi. La maggior parte dei consumatori conoscono già i caschi da realtà virtuale, che immergono completamente gli utenti in suoni e immagini tridimensionali, distaccandoli dal mondo fisico. In questo mercato Meta è già dominante, con i visori Oculus che lo scorso anno hanno rappresentato il 75% delle vendite in un settore in forte crescita. Se nel 2021 si sono venduti 9,4 milioni di visori di realtà virtuale, infatti, quest’anno si prevede che se ne venderanno 13,6 milioni.

La realtà aumentata (AR in inglese, da “augmented reality”) fa un passo in più, sovrapponendo i contenuti digitali, come immagini 3D o istruzioni visive, alla visione che l’utente ha nel mondo reale. Per l’industria tecnologica è un mercato potenzialmente ben più grande di quello della realtà virtuale, ma più difficile da sviluppare e non ancora pienamente avviato, anche se vicino all’esplosione. Se solo circa 325.000 caschi di realtà aumentata sono stati venduti l’anno scorso, il numero potrebbe salire a 1,35 milioni di unità quest’anno. Il prossimo passo chiave per la maggior parte dei titani della tecnologia per accaparrarsi un’importante fetta di mercato è dunque quello di introdurre prima (e meglio) della concorrenza il primo modello di occhiali intelligenti, vale a dire occhiali a grandezza naturale che includono alcune funzionalità di AR. Ed è questa corsa ad aver fatto schizzare verso l’alto gli stipendi degli ingegneri con esperienza nella realtà aumentata e nella realtà virtuale. L’uso del termine metaverso infatti è già esploso negli annunci di lavoro, mentre la quota di offerte di impiego che citano la parola “metaverso” a dicembre era più di 10 volte superiore rispetto a un anno prima.

Microsoft è stato uno dei primi colossi high tech a buttarsi nella ricerca sull’hardware per la realtà aumentata con il lancio del visore HoloLens, uno dei più avanzati al mondo, più di cinque anni fa. Microsoft finora si è concentrata sulle applicazioni aziendali, ma sta anche sviluppando una versione più leggera del visore diretta ai consumatori, anche se probabilmente passeranno anni prima che arrivi sul mercato. Il gruppo di realtà aumentata di Microsoft impiega circa 1.500 persone. Meta invece ha fatto il primo passo solo a settembre, producendo insieme a Ray-Ban un paio di occhiali intelligenti con funzioni basilari, come scattare foto e girare brevi video.

Il mese dopo, Facebook ha cambiato il suo nome in Meta e il suo fondatore e Ceo Mark Zuckerberg ha annunciato che avrebbe riposizionato l’azienda attorno al metaverso, prevedendo che la spesa per la nuova unità avrebbe ridotto il suo profitto operativo di circa 10 miliardi di dollari per il 2021. Il vantaggio di Microsoft e l’affanno di Meta di raggiungere il concorrente ha scatenato la sua campagna di assunzioni, con offerte che arrivano a raddoppiare lo stipendio dei membri della squadra di AR di Microsoft. Meta ha infatti già fatto spere di voler assumere molti più dipendenti per sviluppare i suoi prodotti metaverso, inclusi 10.000 in Europa nei prossimi cinque anni.

Microsoft ufficialmente sostiene di non temere la competizione di Meta, affermando che il turnover è una sfida regolare che molte aziende tecnologiche devono affrontare e che Microsoft è fiduciosa di poter trattenere e assumere i dipendenti di cui ha bisogno per crescere. Ma lo scorso marzo, Microsoft ha vinto un contratto con le forze armate statunitensi per sviluppare modi per utilizzare i caschi AR per aiutare i soldati a vedere attraverso il fumo e a navigare nei campi di battaglia. Il contratto potrebbe valere più di 20 miliardi di dollari nei prossimi 10 anni, ma sta subendo dei ritardi. La loro causa? Stando a indiscrezioni, l’azienda al momento non avrebbe abbastanza ingegneri per gestirlo.

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