giovedì 12 settembre 2013
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Caro direttore,
siamo due ragazze diplomate in un liceo scientifico di Milano col massimo dei voti; il nostro sogno è quello di diventare medici. Abbiamo dedicato tempo, forze e impegno per passare al meglio la maturità e il test d’ammissione alla facoltà di Medicina. Siamo davvero indignate per il modo con cui siamo state trattate: test prima anticipato poi posticipato (forse perché troppi pochi iscritti e quindi pochi guadagni?!), comunicazioni sempre imprevedibili e last minute, infine l’abolizione del famoso bonus maturità! Non abbiamo chiesto noi, studenti meritevoli, il bonus, ma non si cambiano le regole durante il gioco... L’avrebbero fatto per una partita di calcio? Siamo o no il futuro dell’Italia?!
Ottavia Dolmetta e Caterina Mollica, Milano
Prima di tutto, care Caterina e Ottavia, voglio dirvi che sono convinto che, per merito e per tenacia, riuscirete a realizzare il vostro sogno: a iscrivervi a Medicina e a pronunciare un giorno, con orgoglio e consapevolezza, il famoso e umanissimo giuramento di Ippocrate. Ma avete proprio ragione: questi per voi non sono bei giorni, e la nostra Italia (ci abbiamo ragionato su, tra amarezza e speranza, in una nostra recentissima e documentata inchiesta giornalistica) non sembra purtroppo «un Paese per giovani»... Le vostre domande indignate e la vostra delusione accomunano, infatti, in queste ore, tanti tra i nostri giovani più impegnati e promettenti. Per questo credo che segnali ambigui, spiazzanti e persino demotivanti come quelli che vi sono stati inviati (il balletto delle date dei test, il problematico "bonus maturità" prima assegnato e poi cancellato…) siano un errore incredibilmente grave. Da non ripetere mai più e – il ministro dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca lo tenga bene a mente – da riparare. Auguri di cuore per il vostro futuro, che – è vero – è semplicemente anche il nostro, quello di noi tutti.
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