Emozionato ricordo di don Malgesini e di una «pandina» (con una postilla)
martedì 29 dicembre 2020

Caro direttore,

mi permetto scriverle, come parrocchiano di San Bartolomeo e San Rocco, in ricordo di don Roberto Malgesini. Mi sono tornate in mente, in questi giorni, due citazioni di letture giovanili. Una di Péguy: «I santi, misconosciuti dai peccatori, i peccatori salvati dai Santi». L’altra di Flaiano: «La funzione è finita, l’organo suona Bach ed il Cardinale, ossequiato, riparte in Cadillac». Don Roberto, giravi con una «Pandina color tortora», giorno e notte, per portare generi di conforto ai diseredati e, soprattutto, per offrire la tua presenza mite e gentile. Eri l’icona vivente dell’amore verso il prossimo, chiunque fosse, compreso chi ti ha sgozzato, come agnello sacrificale, come capro espiatorio della nostra umanità, spaurita ed indifferente. Don Roberto, prete santo, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte.

Mario Lavatelli, Como


Viva sempre don Roberto, martire della carità ormai amatissimo anche da chi non ha avuto la grazia di incontrarlo sul proprio cammino. Ma, a proposito del quadretto disegnato dal pur grande Flaiano (e filmato, ne 'La grande bellezza' dal pur ottimo Sorrentino), vorrei fare una postilla, gentile avvocato Lavatelli, rivelandole un segreto che poi segreto non è: conosco, e non sono certo l’unico, cardinali che guidano anche loro una “Pandina” (o utilitarie di quella stazza e versatilità). E posso dirle, per la mia esperienza diretta di passeggero colpito dall’amabilità e dall’abilità dell’«autista» porporato, che lo fanno piuttosto bene oltre che per fare del bene nel nome di Cristo.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI