sabato 25 maggio 2013
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Se la famiglia è risorsa unificante per la società, principio di bene che armonizza e amalgama gli estremi, come è possibile pensare a politiche familiari strutturate in modo segmentato e parcellizzato? Eppure proprio a questa formula "spezzatino", opposta alla natura intrinseca della realtà familiare e al suo ruolo pubblico e privato, ha purtroppo fatto ricorso il governo per assegnare le deleghe sulla famiglia. Sembra quasi che chi ha immaginato di poter spalmare su tre ministeri diversi competenze e progettualità che fanno invece riferimento a un’unica realtà, ignori che non è possibile diversificare i centri decisionali quando ogni scelta, alla fine, dovrebbe convergere sul bene di genitori e figli. Le politiche familiari sono un mosaico di incastri delicati che non può essere pensato a segmenti isolati se non a rischio di rendere sterile ogni sforzo. E non è certo questo ciò di cui oggi hanno bisogno le famiglie italiane.
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