sabato 11 luglio 2009
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I colloqui di Barack Obama con Benedetto XVI e con i suoi più stretti collaboratori sono stati «cordiali». Anche se sui contenuti la Santa Sede non ha fatto nessuna concessione rispetto alle preoccupazioni che ampi settori dell’episcopato americano hanno manifestato rispetto ad alcune decisioni prese dalla nuova Amministrazione. È quello che sembra trasparire dal comunicato della Sala stampa della Sede rilasciato non molto tempo dopo che il presidente Usa aveva lasciato la Città del Vaticano. Nel testo, si ricorda che Obama è stato ricevuto dal Papa e in precedenze si è incontrato con il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di stato, accompagnato dall’arcivescovo Dominique Mamberti, "ministro degli esteri" vaticano (all’incontro è stato presente anche monsignor Peter Brian Wells, originario di Tulsa in Oklahoma, capo della sezione inglese della Segreteria di Stato). «Nel corso dei cordiali colloqui – si legge nel comunicato – ci si è soffermati innanzitutto su questioni che sono nell’interesse di tutti e costituiscono la grande sfida per il futuro di ogni Nazione e per il vero progresso dei popoli, quali la difesa e la promozione della vita ed il diritto all’obiezione di coscienza». È noto che tra i primi provvedimenti presi da Obama c’è stato quello di eliminare il bando – mantenuto per otto anni da George W. Bush – sul finanziamento statunitense di organizzazioni che effettuano e promuovono aborti nei Paesi in via di sviluppo e quello di togliere i divieti alla ricerca sulle staminali imposte sempre dal precedente inquilino della Casa Bianca. Non solo. Obama ha anche ritirato uno degli ultimi provvedimenti presi dalla precedente amministrazione che tendevano a rafforzare l’obiezione di coscienza sulle questioni bioetiche. È evidente che tutte queste iniziative, preoccupano la Santa Sede non meno che l’episcopato Usa. Quanto poi siano a cuore alla Santa Sede le questioni bioetiche, risulta chiaro anche dalla scelta del Papa di regalare a Obama l’Istruzione Dignitas Personae.Nei comunicati stampa rilasciati dopo gli incontri con Bush jr – ad esempio nel 2001, 2002 e 2007 – al primo posto c’erano le questioni internazionali. Segno che all’epoca erano quelle - in primis la campagna militare in Iraq – che suscitavano le principali apprensioni nella Santa Sede. Comunque, anche nell’incontro di ieri non sono mancati riferimenti alle questioni internazionali, su cui però, si sottolinea facendo riferimento al processo di pace in Medio Oriente, «si registrano convergenze».«Al centro dell’incontro – si legge nel comunicato –sono stati pure temi di politica internazionale, alla luce anche dei risultati del Vertice dei G8. Ci si è soffermati sulle prospettive di pace in Medio Oriente, su cui si registrano convergenze, e su altre situazioni regionali...». Obama da parte sua ha preso impegni di prendere in seria considerazione quanto ascoltato. E ha ribadito il suo intento di ridurre il numero di aborti. Anche per questo l’impressione è che i colloqui siano «andati meglio del previsto».
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