lunedì 11 aprile 2016
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​Gentile direttore,ho fatto una scelta di campo, la più ecologica possibile. In risposta ai palinsesti spazzatura, che come una marea nera inondano la tv di fesserie, ho prepensionato il televisore, consegnandolo al residence della piattaforma ecologica. Ora, finalmente, dal loculo casalingo con luce votiva-tv evaderò alla ricerca di spazi culturali negati dal monopolio televisivo. Il mio è un semplice sfogo, con per epicentro l’escalation dei signori della tv, sui quali pendono responsabilità perenni nell’opera di smantellamento culturale di quel servizio pubblico che per i suoi contenuti a mio parere ormai meriterebbe il pagamento del canone non sulla bolletta elettrica, ma sulla tassa dei rifiuti (Tari).Moreno Alampi, MilanoIl servizio pubblico radiotelevisivo non è solo “tv spazzatura”, genere che da molti anni continua a sancire le fortune di non pochi conduttori e che purtroppo riscuote consensi di certo pubblico ed è stato sdoganato da parte della critica. Comunque sono d’accordo con lei su un punto decisivo: l’unico modo per fare a meno di pagare il canone è pensionare o prepensionare il televisore. Altrimenti, piaccia o non piaccia, si deve.
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