Battaglia comune sulle nuove droghe
mercoledì 2 dicembre 2020

Gentile direttore,
ho letto con interesse gli articoli pubblicati dal suo quotidiano, a firma di Viviana Daloiso, concernenti la drammatica emergenza delle tossicodipendenze fotografata dalla Relazione al Parlamento del Dipartimento Politiche Antidroga per l’anno 2019. Sono numeri che destano preoccupazione perché di droga si muore sempre più, ma è soprattutto tra i giovani e i giovanissimi che la situazione è fuori controllo e l’uso abituale, purtroppo, diffuso.

È un problema sociale e sanitario che riguarda non solo la società nel suo complesso, ma specialmente le famiglie che spesso sono ignare di quanto accade ai loro figli e, quando infine lo capiscono, spesso non sanno come affrontare la loro emergenza familiare, non sanno a chi rivolgersi. E questo smarrimento, purtroppo, può essere fatale, perché la tempestività di intervento sui ragazzi equivale alla loro salvezza. Da quando sono diventata parlamentare, membro delle Commissioni Affari sociali e Politiche della Ue della Camera, ho spesso affrontato il tema delle nuove sostanze psicoattive come un’emergenza grave, che ha già colpito in modo dirompente gli Usa e diversi altri Paesi europei, ma che è sempre più in aumento anche in Italia. Su queste nuove droghe, l’ultima Relazione al Parlamento stima un uso pari al 30% del totale.

Un’enormità! In una mozione che ho presentato e discusso alla Camera dei Deputati il 3 e 4 febbraio 2020 ho chiesto di aumentare le attività di prevenzione, specie in ambito scolastico, e rafforzare l’azione a livello europeo di identificazione e allerta per le nuove sostanze d’abuso, se vogliamo davvero fermare l’emergenza. E il governo in questo senso si è impegnato, perché c’è consapevolezza, oltre alla forte necessità, di rispondere con fermezza e con strumenti efficaci per far fronte al fenomeno delle nuove droghe, in espansione anche a causa delle modalità di distribuzione basate su facili acquisti sul dark web. Il Dipartimento Politiche Antidroga ha posto in essere azioni di prevenzione e contrasto per le nuove sostanze psicoattive, con un particolare focus sullo sviluppo di analisi rapide per tenere il passo con la dinamicità del mercato.

La buona politica, infatti, è anche prevenzione, è la capacità di intercettare i bisogni emergenti e di intervenire tempestivamente per scongiurare l’insorgenza di crisi. Nel campo della salute pubblica, il valore degli interventi preventivi assumono una portata maggiore, come testimoniano gli scenari attuali. In qualità di rappresentanti delle Istituzioni, abbiamo il dovere di dare risposte organizzate e mirate e di individuare gli strumenti più idonei, ossia migliore classificazione, adozione e scambio tempestivo di informazioni, dati ed evidenze scientifiche, al fine di consentire il coordinamento e la sinergia tra tutti gli attori, nazionali ed europei, che possono intervenire nel processo di contenimento e lotta alla droga, in particolare alle nuove droghe, e di protezione dei giovani.

Prima che parlamentare, sono madre di due figli e per questo non posso non esprimere una grande apprensione e riaffermare il mio impegno all’interno del Parlamento per proporre ogni azione utile ad arginare il fenomeno. Inoltre, da ricercatrice, credo fermamente che la scienza e le applicazioni scientifiche rappresentano strumenti indispensabili per far fronte all’esigenza di identificazione e classificazione delle nuove droghe, nonché per il conseguente monitoraggio e per lo scambio di informazioni. Occorre, perciò, tenere alta la percezione del rischio e accrescere l’impegno di tutta la società civile per una massiccia campagna di prevenzione e informazione, di cui i giovani devono necessariamente essere i principali destinatari. Sono certa che su queste pagine continuerà anche lo scambio di idee, esperienze e proposte per arginare e combattere tutti insieme ogni forma di deleteria tossicodipendenza tra le giovani generazioni.

Farmacologa, deputata M5s e presidente Intergruppo parlamentare 'Scienza & Salute'

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