venerdì 3 maggio 2013
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Caro direttore,sapendo con quanta attenzione Avvenire si occupa del gioco d’azzardo, mi permetto di rispondere all’ex giocatore compulsivo Francesco (lettera pubblicata a pagina 2 , lo scorso 30 aprile), passando attraverso le pagine del suo giornale. Fin dall’inizio di questa XVII legislatura ho presentato tre disegni di legge che affrontano sotto diversa angolatura il gioco d’azzardo. Ho ripreso quelli che avevo già presentato nella precedente legislatura, li ho rivisti e adattati alle nuove esigenze, che riflettono uno scenario ancora più grave e pericoloso. Ancora troppo sottovalutato. I tre ddl riguardano l’aumento deciso della tassazione relativa all’azzardo per scoraggiare i gestori, la creazione di un Osservatorio altamente qualificato per tenere sotto controllo questa nuova patologia, e la cura dei giocatori affetti da 'Gap': ossia da grave dipendenza dall’azzardo.Le tre proposte di legge costituiscono un unicum. Coltivo la speranza che il nuovo governo voglia farsene carico: per prevenire la malattia che colpisce soprattutto le persone più fragili e per curare coloro che nonostante tutto ne sono affette. Ma soprattutto per non 'speculare' sulle debolezze del cuore umano, sollecitandolo a giocare con l’obiettivo dichiarato di voler sottrarre l’azzardo legale alla criminalità organizzata, ma anche con l’evidente motivo di fare cassa in condizione di crisi economica per lo Stato. È questo il punto più rilevante per l’Etica pubblica. Sinora la politica e la burocrazia pubblica sembrano proprio voler fare orecchio da mercante! E mai come in questo caso l’espressione sembra adeguata a rappresentare una situazione davvero schizofrenica. L’episodio di domenica scorsa, per cui un carabiniere, ferito da una persona che si è rovinata anche con l’azzardo, rischia pesantemente se non la vita almeno la sua qualità di vita, dovrebbe farci riflettere sotto questo profilo. L’uomo, il cui gesto è assolutamente da recriminare, era una persona senza lavoro e senza famiglia, disperato, voleva colpire una politica che gli appariva sorda e muta rispetto ai suoi bisogni. Ma era anche affetto da dipendenza grave dal gioco d’azzardo. Difficile dire se la perdita del lavoro e il fallimento della sua vita matrimoniale fossero causa o effetto rispetto alla malattia. Sappiamo però che molti matrimoni vanno in crisi quando uno dei due coniugi scopre che l’altro pur di continuare a giocare, attinge al patrimonio familiare, grande o piccolo che sia, senza alcun riguardo per i figli e le loro possibili opportunità future. Francesco nella sua lettera descrive con grande efficacia la sua grave forma di dipendenza e ha il coraggio di chiedere aiuto. Si spinge a chiedere perfino che gli disabilitino il codice fiscale, per non poter più giocare! Ma questo non lo proteggerà dall’ondata massiccia di 'Gratta e vinci', di Slottery sempre più fantasiose e intrusive nella sua vita.È il Governo, questo nuovo esecutivo appena insediatosi tra gli auspici di tutti, compresi i miei, che deve porre fine a questa rincorsa affannosa a far cassa attraverso l’azzardo. Il suo, quello del Governo, è un azzardo pericoloso a cui occorre porre fine da subito! Verrebbe da dire ancora una volta: se non ora quando... dal momento che proprio nel giorno del suo insediamento la festa si è cambiata in dramma a causa del gesto disperato di una persona affetta da grave dipendenza, dal 'Gap'. Sul piano simbolico il messaggio è forte e chiaro e come tale va accolto e per questo occorre dare subito risposta, affrontando nei modi opportuni e con la determinazione necessaria la chiusura di quella che è stata definita più volte come 'una bisca di Stato!'. Basta gioco d’azzardo. Occorre porvi un forte limite! La ringrazio dell’attenzione, ma a Francesco voglio dire che veglieremo e continueremo a batterci contro questa massiccia espansione dell’azzardo come abbiamo fatto negli ultimi anni, sia pure con esiti ancora troppo limitati...
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