mercoledì 14 agosto 2013
COMMENTA E CONDIVIDI
Rigoroso e realistico. Coinvolgente per intensità istituzionale e per senso politico. Il meditato intervento del Capo dello Stato sul caso apertosi con la definitiva condanna dell’ex premier (e leader del secondo partito di governo) Silvio Berlusconi per frode al fisco e agli azionisti Mediaset - valutazioni e indicazioni che in diversi modi sentiamo assonanti con quanto da noi annotato su queste stesse colonne - è un pressante ed esplicito richiamo alle autentiche priorità del Paese e della nostra gente e ai «doveri» che tutta la classe dirigente, ma in modo speciale quella di partito, è chiamata oggi a onorare.
Una precondizione essenziale, ben chiara ai principali attori politici, Berlusconi compreso, è la tenuta dinamica dell’attuale e straordinario quadro di governo. S’impone per accompagnare il «rilancio dell’economia e del lavoro» e per consentire al Parlamento di sviluppare una saggia azione di riforma delle istituzioni (giustizia compresa, ne siamo più che mai convinti) e della legge elettorale.
Questa è la sola "grazia" possibile, quella che gli italiani meritano dopo troppi anni di ingiusta condanna alla battaglia senza quartiere e senza costrutto. Ed è possibile, pur nelle difficoltà, proprio ora.​
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: