lunedì 27 giugno 2022
Colpiti obiettivi non militari a Kremenchuk, si temono decine di morti. Mosca alza il tiro per sfruttare il momento a lei favorevole. Zelensky ancora alcuni mesi di guerra. Gli Usa: presto altre armi
Guerra giorno 124: missili sui civili e ruolo del G7. Scontri fino all'inverno
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Nel giorno 124 della guerra in Ucraina, la Russia alza il tiro di nuovo su Kiev e altre città da tempo non più nel mirino degli attacchi missilistici, mentre dal G7 in Germania il fronte occidentale promette ulteriore sostegno a Kiev. E nelle dichiarazioni del presidente ucraino Volodymyr Zelensky l’inizio dell’inverno diventa la nuova data spartiacque per la fine dei combattimenti. Il conflitto sembra a una delle sue svolte, anche se non vi sono particolari novità sul terreno – va data ormai per conclusa la battaglia per la regione di Lugansk, benché la resistenza ucraina la possa prolungare per qualche settimana.

Mosca probabilmente ha capito che può sfruttare la momentanea debolezza di Kiev per aumentare la pressione, colpendo le città e i civili per creare terrore e imporre le sue condizioni in un eventuale tavolo di trattativa. D’altra parte, il Cremlino è consapevole che se l’Occidente ritrova compattezza e determinazione nel rifornire l’esercito ucraino l’andamento dello scontro potrebbe di nuovo cambiare segno. Per questo anche la Nato, che va a riunirsi a Madrid, è chiamata a scelte chiare e conseguenti. Che non significano alzare il rischio di una guerra aperta con la Russia, ma una linea di fermezza, che faccia capire a Putin che non può ottenere ciò che vuole.

Nelle ore in cui i leader delle principali potenze si incontravano, le forze di Mosca bombardavano Lysychansk, il nuovo obiettivo immediato del Cremlino sul campo di battaglia dopo la caduta della vicina Severodonetsk nel fine settimana. Proprio per questo, Zelensky, in collegamento con il vertice, ha esortato i leader riuniti a fornire sistemi di difesa antiaerea. Giova sottolineare che il G7 è tornato tale da quando il G8 ha perso la Russia, sospesa e poi auto-esclusa per l’invasione della Crimea e del Donbass nel 2014. Il capo dello Stato ucraino ha anche chiesto aiuto per l'esportazione di grano e ulteriori sanzioni a Mosca.

I Paesi del G7 hanno concordato di impegnarsi in un nuovo pacchetto di azioni coordinate sulla Russia e finalizzeranno i piani per un tetto al prezzo del petrolio russo. I leader prenderanno un impegno di sicurezza a lungo termine per fornire all'Ucraina sostegno finanziario, umanitario, militare e diplomatico, "per tutto il tempo necessario", comprese armi avanzate, ha dichiarato la Casa Bianca.

Ma contemporaneo all’annuncio americano della concessione di sistemi avanzati di difesa missilistica terra-aria a medio-lungo raggio, sono arrivate le notizie di ordigni lanciati dall’Armata di invasione su edifici civili nel centro di Kremenchuk, città dell'Ucraina centrale, dove vi sarebbero molte vittime all’interno di un centro commerciale affollato al momento dell’attacco. I morti sarebbero almeno dieci e decine i feriti. "L'attacco è un altro crimine di guerra russo. Un crimine contro l'umanità. Un chiaro e cinico atto di terrore contro la popolazione civile. La Russia è uno stato terrorista”, ha commentato il governatore della regione di Poltava, Dmytro Lunin.

Nel frattempo, più di cento cadaveri sono stati trovati sotto le macerie di una casa di Mariupol, la città martire attualmente sotto occupazione di Mosca. Lo afferma il consigliere del sindaco di Mariupol Petro Andryushchenko: “Nuove tristi scoperte. Durante l'ispezione degli edifici nel distretto di Livoberezhny sono stati scoperti più di 100 corpi. E gli occupanti non hanno intenzione di seppellirli". Secondo notizie raccolte da altre fonti, a Mariupol la situazione umanitaria rimane molto grave: manca il cibo e alcuni abitanti avrebbero costruito trappole per catturare piccioni e avere qualcosa con cui sfamarsi.

Sul fronte delle sanzioni, si segnala il default tecnico e più che altro “simbolico” della Russia sulle sue obbligazioni internazionali, la prima volta in più di un secolo. Il Cremlino, che ha i soldi per effettuare i pagamenti grazie ai proventi del petrolio e del gas ma non ha valuta internazionale o comunque per le misure cui è sottoposta non può farla affluire ai creditori, ha respinto le affermazioni e ha accusato l'Occidente di averlo spinto a un “fallimento” artificiale. Alcuni obbligazionisti internazionali hanno dichiarato di non aver ricevuto gli interessi arretrati, per 100 milioni di dollari, dopo la scadenza del termine di pagamento domenica scorsa.

Il default è in gran parte simbolico perché la Russia non può contrarre prestiti internazionali al momento, e non ne ha bisogno grazie alle abbondanti entrate derivanti dalle esportazioni di energia. Ma lo stigma probabilmente aumenterebbe i costi di prestito in futuro. Le agenzie di rating di solito abbassano formalmente la valutazione di un Paese in caso di inadempienza, ma questo non si applica nel caso della Russia, poiché la maggior parte delle agenzie non considera più il Paese.

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