Sulla distribuzione della Comunione in ragionevole e giusta sicurezza
giovedì 13 gennaio 2022

Caro direttore,
riguardo al vescovo di Teano che chiede ai preti non vaccinati di astenersi dal distribuire la comunione, vorrei ricordare - per esperienza personale - che anche nei riti latini (romano e ambrosiano) la Comunione può essere distribuita anche con cucchiaino o pinze.

Fabio Sansonna, medico

Mai sentito (e può anche esser stato per mia ignoranza, ma non credo) di un uso del cucchiaio nella distribuzione della Comunione nel rito latino. Mentre so anch’io, caro dottor Sansonna, che le pinze eucaristiche sono state usate in passato, so anche però che non sono più in uso oggi. E questo è verificabile da chiunque consultando le indicazioni della Conferenza episcopale italiana. È perciò utile ricordare che nel rito latino (romano e ambrosiano, come lei sottolinea) le modalità di distribuzione della Comunione previste sono soltanto due: in bocca o nella mano, e in questo momento pandemico la distribuzione nella mano è indicata come più appropriata e raccomandata. Quanto ai sacerdoti e ai ministri straordinari dell’Eucaristia, credo che nel loro caso valga a maggior ragione l’«obbligo morale» richiamato dal Papa di usare e condividere le cure anti-Covid disponibili. Chi ha occhi per vedere, testa per pensare e cuore per vincere dubbi ha ormai chiaro che i vaccini, come dice ancora il Papa, «rappresentano la soluzione più ragionevole per la prevenzione della malattia». Che il vescovo (e medico) Giacomo Cirulli lo abbia ribadito nelle Chiese di Teano-Calvi e Alife-Caiazzo in cui è padre, chiedendo comportamenti coerenti a chi distribuisce la Comunione ai fedeli è, a mio modo di vedere, un bene.

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