La fantasia contro la forza nella Birmania del golpe militare
domenica 18 aprile 2021

«A decidere l’esito della crisi in Myanmar sarà prima di tutto la dinamica interna, incarnata dagli uomini e dalle donne che sfidano disarmati i militari. Il rapporto di forze è proibitivo, ma non bisogna sottovalutare l’energia di questa folla indignata». Pierre Haski, giornalista francese e acuto osservatore di geopolitica, si avventurava in questa profezia lo scorso 8 febbraio, a una settimana dal colpo di Stato. Nonostante da allora la situazione sia via via peggiorata – al punto che l’Alto commissario dell’Onu per i diritti umani, Michelle Bachelet, ha chiesto un tempestivo e corale intervento alla comunità internazionale, evocando per il Myanmar il serio rischio di una deriva 'siriana' – la profezia di Haski si sta dimostrando azzeccata.

Continua a stupire la tenacia della protesta pacifica, la capillarità geografica delle manifestazioni in cui si esprime (grandi città e villaggi remoti), la capacità di coinvolgere membri di tradizioni religiose diverse e il suo carattere non violento, che si colloca nella migliore tradizione della 'disobbedienza civile' cara a Gandhi e a Martin Luther King. Ma, ancor di più, forse, a stupire è la fantasia, messa in campo da giovani e non, per esprimere in forma decisa la sete di libertà e democrazia e il convinto 'no' al ritorno a un oscuro passato. Tutto questo continua ad accadere mentre la temperatura del Myanmar si va progressivamente alzando: solo pochi giorni fa, 19 oppositori sono stati condannati a morte (ed è la prima volta che accade dall’inizio del golpe) per l’uccisione di un soldato nel corso di scontri fra la popolazione e le forze di sicurezza. La strategia comunicativa dei manifestanti – che, nonostante forti restrizioni, continua a viaggiare via social (in un Paese dove gli account Facebook sono più di 20 milioni su una popolazione di oltre 50) – sembra aver adottato il registro della fantasia e dell’imprevedibilità, come metodo per rispondere alla violenza cieca dei militari e ai loro dettami che spesso sfiorano l’assurdo. Basti dire che solo pochi giorni fa, contro la leader democratica Aung San Suu Kyi, è stata emessa una nuova accusa: aver violato le norme anti-Covid. Come abbia potuto, trovandosi in stato di arresto dal 1 febbraio, non è dato saperlo.

La fantasia, si diceva. Dal 13 aprile sino a ieri hanno avuto luogo i festeggiamenti per Thingyan, il capodanno birmano. Di solito, in questo caso, fiumi di persone scendono per le strade, i ristoranti sono pieni, numerosi i turisti dall’estero. Il clima è di festa, se non di euforia. Quest’anno, invece, per rimarcare la distanza dal colpo di Stato, la popolazione ha disertato una festa molto sentita. Sui social locali, che un’amica suora birmana mi ha mostrato traducendomi paziente le didascalie, sono girate foto di strade centralissime di città importanti letteralmente deserte.

Non solo: i manifestanti hanno re-interpretato i contenuti della festa. Durante il Thingyan, infatti, sbocciano foglie particolari, spesso collocate sugli altari e nei santuari. Note come 'Aung Thabyay', sono usate dal popolo come simbolo di speranza. Nei giorni scorsi proprio queste foglie sono state dedicate, in segno di buon auspicio, al Movimento di disobbedienza civile (Cdm) e al governo di unità nazionale che si sta formando (Crph). Ora, però, per il movimento del Myanmar (per il quale alcuni accademici norvegesi hanno già ipotizzato una candidatura al Nobel per la pace nel 2022) viene la parte più difficile. Dalla fine di marzo sono cominciati una serie di raid aerei che hanno provocato la fuga di oltre 10mila persone. Le aree di confine del Paese, è noto, sono presidiate da varie formazioni militari etniche, fin qui rimaste a guardare. Ma lo spettro di uno spostamento del baricentro della protesta dal fronte pacifico delle manifestazioni di piazza al terreno dello scontro militare potrebbe – Dio non voglia! – (ri)diventare realtà. Una ragione in più per chiedere a gran voce che il mondo si mobiliti in fretta per arginare l’incendio birmano.

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