mercoledì 10 marzo 2021
Laureato in Economia, dipendente di una banca, ha seguito un corso online per 'giocare' nelle borse delle commodity alimentari. La madre si pone un problema etico, e fa bene...
Giocare con le materie prime. Si può. Ma non per la Dottrina sociale
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Caro direttore;
mio figlio, laureato in Economia e commercio, lavora in banca. Ora, nel fine settimana e durante il tempo libero ha frequentato un corso online per fare trading riguardo le materie prime, comprese quelle alimentari, a cominciare dal grano. Naturalmente spera nel guadagno. Ora, chiedo a lei e ai suoi colleghi esperti della materia: è un lavoro sempre onesto? Voglio essere ancora più chiara: lo è secondo The Economy of Francesco o secondo Fratelli tutti? Sono una vostra fedele lettrice, vi ringrazio per l’ottimo giornale e attendo un utile chiarimento. Sono certa che capirà perché le chiedo di non firmare per esteso questa lettera. Grazie

Maria Bergamo

Gentile signora Maria, il direttore mi offre la possibilità di dialogare con lei su una materia che conosco bene, che mi appassiona e che impone a tutti noi di essere molto chiari. Il trading di materie prime a cui suo figlio si dedica nel tempo libero è un’attività legittima, ma certamente incompatibile con l’idea di uomo, società ed economia che propone la Chiesa e a cui papa Francesco ha dedicato tanta attenzione in questi anni. I mercati finanziari delle materie prime sono nati per migliorare la formazione dei prezzi nell’economia reale: il mercato dei contratti futures del petrolio, per esempio, dovrebbe servire a determinare il più giusto punto di incontro tra le esigenze di chi estrae il greggio dal sottosuolo e chi lo compra per farne carburante. Su questi mercati però intervengono centinaia di migliaia di soggetti che non hanno nessun interesse a lavorare con il petrolio 'vero', ma sperano di guadagnare vendendo e comprando petrolio 'di carta', contratti che non hanno nessuna intenzione di concretizzare. Queste compravendite slegate dalla realtà però sono pura speculazione, non finanza, e la speculazione di questo tipo è un’attività che non porta nulla di positivo alla società, come sottolinea al punto 369 il Compendio della Dottrina sociale della Chiesa. Se poi la speculazione va a 'giocare' con le materie prime alimentari – come il grano, quello che da millenni serve all’uomo a fare il pane, non il trading – i suoi effetti sociali possono essere terribili. «Quando la speculazione finanziaria condiziona il prezzo degli alimenti trattandoli come una merce qualsiasi, milioni di persone soffrono e muoiono di fame», scrive Francesco nella Fratelli tutti riprendendo il discorso che aveva fatto nel 2014 ai partecipanti all’incontro mondiale dei Movimenti Popolari e dando nuove motivazioni a chi, come noi di 'Avvenire', da anni si batte per un mercato a misura d’uomo. Sicuramente suo figlio potrà impiegare il suo tempo libero in attività migliori e anche meno rischiose (la stragrande maggioranza dei piccoli investitori che si cimentano con il trading finisce per perdere soldi, anche se questo ai corsi per trader non lo sottolineano).

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