Il 25 aprile 'a due a due' in 103 piazze e in tanti sul web. L'eccezione non c'è
venerdì 24 aprile 2020

Gentile direttore,
la nota di chiarimento diramata dalla Presidenza del Consiglio a proposito delle manifestazioni per il 25 aprile, ha chiarito che «le associazioni partigiane e combattentistiche potranno (...) partecipare alle celebrazioni per il 75° anniversario della Liberazione, naturalmente in forme compatibili con l’attuale situazione di emergenza». Niente da obiettare sul valore dell’anniversario. Mi interrogo però sulla strana pericolosità di questo virus contro cui combattiamo da mesi; infetta in modo diverso in base al motivo per cui si si riunisce? Infuria su funerali e incontri a motivo religioso – tipo santa Messa a Pasqua – e si ferma davanti a ricorrenze civili? È sensibile a ragioni di patria e non del tutto sordo ai bisogni del ricordo, ma inesorabile di fronte a sentimenti d’affetto verso i genitori deceduti e scomparsi anche alla vista dei propri cari? I bambini non possono frequentare i giochi all’aperto neanche da soli o – sia mai! – con il fratellino con cui convivono (vedi multe appioppate senza criterio), ma gli anziani, così a rischio secondo le comunicazioni che riceviamo quotidianamente, possono starsene, magari in 50 secondo la dimensione della piazza, tranquillamente a manifestare in «forme compatibili con l’attuale situazione di emergenza»? Dobbiamo iscrivere i bambini a qualche Associazione, come l’Azione Cattolica, per renderli meno pericolosi e consentire loro di incrociarsi fisicamente da qualche parte? Grazie per l’attenzione. Una nonna di oltre 70 anni.

Luisa Leoni

Signor direttore,
ho appreso che il Viminale ha dato in occasione del 25 Aprile il via libera alla partecipazioni di associazioni partigiane alle celebrazioni anche se andrà «garantito il distanziamento ». Mi chiedo il 25 Aprile si può celebrare e i preti non possono celebrare la santa Messa con pochi e distanti fedeli? E questo nel silenzio di tutti. Dobbiamo forse partecipare solo alla «festa di tutti»?

Maria Pia Zanotti

Ho sempre pensato che una notizia data male o detta peggio può far danni anche seri. In questo caso ha acceso sentimenti di amarezza e polemica in persone come voi, gentili signore Luisa e Maria Pia, che sono state indotte a pensare a una incomprensibilmente vasta eccezione alle misure di sicurezza e di distanziamento sociale che poco a poco, con fatica e dolore – anche ieri nel nostro Paese ci sono stati 464 morti, e migliaia e migliaia nel mondo – ci stanno portando fuori dal tetro tunnel della pandemia da coronavirus. Ebbene: no, non ci saranno decine e decine o magari centinaia di persone in piazza per il 75° anniversario della definitiva Liberazione dell’Italia dalla dittatura fascista e dall’occupazione nazista. Come annunciato dalla Presidenza del Consiglio e dettagliato dalle disposizioni del Ministero dell’Interno, domani nelle nostre 103 Province le cerimonie saranno brevissime e ridotte all’osso. L’omaggio sarà portato dal prefetto e da una sola altra persona, in rappresentanza di tutte le Associazioni partigiane e resistenziali della provincia. Due in tutto. È questo mi ha fatto tornare in mente una splendida poesia di Paul Éluard: «Non verremo alla mèta ad uno ad uno, / Ma a due a due. Se ci conosceremo / A due a due, noi ci conosceremo / Tutti, noi ci ameremo tutti e i figli / Un giorno rideranno / Della leggenda nera dove un uomo / Lacrima in solitudine». In totale, insomma, si tratterà di più di duecento persone in tutta Italia, da Nord a Sud. Non c’è paragone che regga con le sante Messe o con altre liturgie, preghiere e cerimonie religiose. Pur nel tempo delle celebrazioni 'senza concorso di popolo' sono infinitamente di più coloro che le presiedono, le animano e vi partecipano secondo i rigorosissimi criteri stabiliti dalle norme in vigore per evitare il propagarsi ulteriore del contagio. Ma condivido totalmente la vostra nostalgia della partecipazione... A questo proposito, chi vorrà partecipare a quella che lei, signora Zanotti, definisce la «festa di tutti» potrà farlo a distanza, su www.25aprile2020.it, collegandosi alle 14.30 alla manifestazione online 'Io resto libero' promossa da Carlo Petrini e Renzo Piano e alla quale tantissimi continuano ad aderire facendo un’altrettanto libera donazione destinata a Caritas Italiana e Croce Rossa Italiana. Anch’io sono uno dei partecipanti.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI