I bimbi di Lesbo e il pieno dovere di intervenire di chi ha potere
martedì 26 gennaio 2021

Caro direttore,
ho letto su “Avvenire” di domenica 24 gennaio le notizie sulla situazione invivibile dei rifugiati trattenuti sull’isola di Lesbo, e due giorni prima avevo anche letto la lettera con cui il presidente del Parlamento europeo David Sassoli ha risposto all’appello intitolato «Salviamo i bambini di Lesbo» che un gruppo di personalità gli aveva rivolto e che il suo giornale aveva pubblicato con evidenza. Il presidente Sassoli chiede, in sostanza, che siano le popolazioni degli Stati europei a fare pressione sui relativi governi affinché intervengano. Ma non c’è nessuno ai vertici europei che possa decidere di intervenire? Perché persone e Ong, che già si impegnano, chiedono all’Europa di fare qualcosa ma, se anche le autorità europee chiedono che sia qualcun altro a muoversi, finisce che nessuno farà mai niente. E intanto questi poveri diavoli fanno una vita da galera senza averla meritata. Un caro saluto a lei e ai suoi colleghi e collaboratori, sempre dalla parte di chi non ha voce.

Fulvio Colombo Briosco (Mb)

Sono grato alle amiche e agli amici, tutti laici cristiani autorevoli e generosi, che una settimana fa esatta, hanno rilanciato un appello già risuonato più volte e invano al cospetto di un’Unione Europea resa inerte da gravi egoismi, infondate paure e miserabili calcoli. Decisi di pubblicare quella loro vibrante lettera al presidente dell’Europarlamento Sassoli martedì 19 gennaio, cioè undici mesi dopo l’analogo, accorato appello che i cardinali Hollerich, Czerny e Krajewsky avevano rivolto agli episcopati europei per ovviare all’assurda inazione degli Stati di fronte al dramma di poche migliaia di persone, tantissimi i minori, inchiodate in un lembo d’Europa trasformato in una insulare «prigione di fango ». Il presidente Sassoli chiede ora anche alle opinioni pubbliche europee di fare la loro parte, con consapevolezza. Il nostro lavoro d’informazione è al servizio di questo obiettivo. Scuotere i tanti che (non) guardano e non fanno. Ma soprattutto – sono d’accordo con lei, caro Colombo, scuotere i pochi che hanno il potere di intervenire e ancora non si decidono. È una vergogna che pesa e peserà loro addosso.

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