La droga è la peste di oggi: servono nuovi lazzaretti
sabato 19 ottobre 2019

Caro direttore,

la terribile piaga della droga, a mio giudizio, impone una soluzione drastica, prendendo lezione dalla storia: occorre attivare subito dei moderni "lazzaretti" per ricoverare coattivamente e disintossicare chi fa uso di stupefacenti. Politici nazionali, amministratori locali, giudici e personale medico, religiosi devono sapersi sedere a uno stesso tavolo per decidere questa concreta reazione. La droga è come un terremoto. E come dopo i terremoti, ci vuole la ricostruzione. Facciamo tesoro dell’esperienza dei lazzaretti che servirono a contenere e battere il grande male di allora. Non se ne può più! Milioni di persone che buttano via la loro vita e... quella degli altri (omicidi, incidenti...) per questa peste dei nostri giorni.

Giovanni Bortolin, Milano


La tossicodipendenza è affare serio e sfida drammatica. Penso anch’io, caro signor Bortolin, che sia necessario curare le persone e sia molto importante la concordia di chi ha potere e competenza per farlo, ma più ancora per fare di tutto per prevenire il "contagio". E vedo i "lazzaretti" da lei evocati come una possibile alternativa al carcere, non come una sua prosecuzione.

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