mercoledì 12 ottobre 2022
La società che gestisce i cimiteri capitolini spiega le ragioni del ritardo nella sepoltura dell’ex direttore di Avvenire. Ma il differimento delle tumulazioni resta un problema che va affrontato
Ama Roma si scusa per i disservizi al Cimitero. I nodi restano
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Gentile direttore,
in riferimento alla lettera pubblicata venerdì 7 ottobre 2022 da “Avvenire”, nel comprendere il sentimento dei familiari, Ama si scusa con loro per il ritardo delle operazioni di tumulazione del defunto Pier Giorgio Liverani, suo predecessore alla Direzione di “Avvenire”. Il ritardo di cinque giorni (e non di sedici) è stato causato dalla rottura della particolare e complessa attrezzatura (un sollevatore telescopico) necessaria per raggiungere la sepoltura in concessione alla famiglia Liverani. Per altro le peculiari caratteristiche del cimitero monumentale del Verano impongono verifiche tecniche preliminari sul manufatto stabilite entro sette giorni dalla richiesta. Si è trattato, dunque, di un evento imprevedibile per cui siamo ancora a scusarci. Un ritardo che rappresenta comunque un’anomalia rispetto alle tempistiche delle quotidiane operazioni cimiteriali e, nel caso specifico, Ama ha attivato un controllo interno che ha verificato l’eccezionalità di tale accadimento. Relativamente alle osservazioni circa il degrado del sito, Ama sta intervenendo direttamente con propri operatori dopo aver contestato alla ditta esterna incaricata le inadempienze contrattuali oggetto di contenzioso. Ama-Cimiteri Capitolini, d'intesa con l'attuale Amministrazione capitolina, è impegnata nel miglioramento di tutti i servizi da erogare agli utenti e alle famiglie dei dolenti, che vengono tenute nella massima considerazione e alle quali si esprime vicinanza. Scusandoci nuovamente con la famiglia Liverani, porgiamo cordiali saluti.

Ufficio Stampa AMA Roma


Apprezzo, anche a nome di mia madre e dei miei fratelli, le scuse di Ama. E l’impegno assunto per il decoro del Cimiteri capitolini. Detto ciò, devo ribadire con chiarezza che abbiamo atteso sedici giorni, non cinque, per avere il via libera a poter usare la nostra tomba di famiglia. Il funerale si è svolto l'8 settembre, la tumulazione è stata inizialmente fissata per il 19 settembre, poi è slittata per il guasto del sollevatore fino al 24 settembre. Temo di sapere meglio io di Ama quanti giorni abbiamo dovuto attendere. Il problema vero è che la pratica di differire la tumulazione rispetto alle esequie non è legata a imprevedibili guasti tecnici, ma è la norma a Roma, per stessa ammissione di Ama, dei suoi addetti al Verano, delle agenzie funerarie che lì operano quotidianamente. La mamma di un amico morta a maggio è stata seppellita quaranta giorni dopo, a metà luglio. Succede solo a Roma: in altre grandi aree urbane, da Milano a Napoli, senza ”verifiche tecniche preliminari”, la tumulazione segue in giornata al funerale.

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