sabato 23 maggio 2020
Di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, Patronaggio si è definito "l'amico dell'ultima ora. Da loro ho imparato moltissimo. Falcone mi ha insegnato un metodo rigoroso"
L'omaggio del procuratore di Agrigento a Giovanni Falcone

Luigi Patronaggio è dal 2016 procuratore di Agrigento, dove già negli anni ‘90 era stato capo dell'ufficio dei gip. Poi Mistretta, Trapani, Palermo. A inizio carriera era stato giudice istruttore a Trapani, nel processo "Iside 2", contro la massomafia. Quindi lo storico processo "Akragas" su vicende criminali ventennali, che si concluse con 21 ergastoli e la condanna di Giovanni Brusca.

Dal 1992 al 1998 alla Direzione distrettuale antimafia di Palermo, dove ha condotto inchieste come mafia e appalti, le indagini sull’omicidio di padre Pino Puglisi e, fra gli altri, la cattura dei fratelli Graviano, potentissimi boss di Cosa nostra e mandanti dell’omicidio del parroco di Brancaccio.

Da sostituto procuratore generale di Palermo chiese la condanna per Marcello Dell'Utri, per concorso esterno in associazione mafiosa; inquisì il generale Mario Mori per la mancata perquisizione del covo di Riina. Negli ultimi anni è stato protagonista di alcune delle principali indagini sul traffico di esseri umani dalla Libia (la procura di Agrigento è territorialmente competente per Lampedusa), con diversi episodi noti alle cronache internazionali, specialmente riguardo agli sbarchi dalle navi delle Ong. Sua è, tra le altre, l’inchiesta sul caso Diciotti, la nave della Guardia costiera a cui fu negato a lungo, nel 2018, lo sbarco di migranti e per i quali l’ex ministro Matteo Salvini è stato indagato per sequestro di persona. Accusa di cui risponderà a partire da ottobre presso il Tribunale di Catania.

Di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, Patronaggio si è spesso definito "l'amico dell'ultima ora. Da loro ho imparato moltissimo. Falcone è stato animatore di una stagione culturale della magistratura. Un magistrato che interviene nei casi più importanti. Mi ha insegnato un metodo rigoroso". Un magistrato che “ci insegnava l'abc della mafia e come fare le indagini patrimoniali".

Quanto a Paolo Borsellino era "mosso da una forte passione per questo lavoro. Fu lui stesso a chiamarmi e a comunicarmi che il Csm mi aveva nominato alla procura di Palermo come sostituto. - Cerca di venire e ricordati di comportarti bene - questo mi disse".


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