lunedì 8 novembre 2021
A Roma fino al 9 dicembre all'Angelicum - la pontificia Università San Tommaso d'Aquino - in esposizione gli scatti del fotografo personale del futuro papa Giovanni Paolo II, il polacco Adam Bujak

Sulla scia del successo ottenuto a Cracovia, gli scatti del pluripremiato Adam Bujak, fotografo personale di Karol Wojtyla dal 1960 al 2005, arrivano in Italia per offrire ai visitatori focus inediti della “straordinaria normalità” di papa Giovanni Paolo II. Un’ampia selezione di 200 opere fotografiche, presentate per la prima volta in Italia, riporta nella Città Eterna lo spirito del pontificato di Karol Wojtyla e consente di approfondire gli anni del suo cammino pastorale in Polonia. La mostra abbraccia il periodo tra gli inizi degli anni ’60 all’ultimo viaggio apostolico di Giovanni Paolo II in patria (2002), narrando il cammino del Papa da Cracovia fino al soglio pontificio.

La mostra “Giovanni Paolo II da Cracovia a Roma, negli scatti di Adam Bujak” è ospitata dalla Pontificia Università San Tommaso d’Aquino, dove Papa Giovanni Paolo II si dedicò agli studi teologici tra il 1946 e il 1948. È promossa ed organizzata dall’Istituto Adam Mickiewicz di Varsavia, in collaborazione con l’Istituto Polacco di Roma, l’Istituto di Cultura “San Giovanni Paolo II” e il Museo Nazionale di Cracovia. L’esposizione gode del patrocinio del Ministero della Cultura e lo Sport di Polonia

L’opera di Adam Bujak è profondamente legata alla Chiesa Cattolica. Le sue inquadrature ravvicinate indagano la sfera del sacro e il senso di comunità. Karol Wojtyła, che Bujak fotografò per oltre 40 anni, è stato il protagonista assoluto di tutta la sua opera, così come lo è stato per Arturo Mari, da molti considerato il fotografo personale del pontefice. Al primo scatto, eseguito nella cattedrale del Wawel nel 1958, ne sarebbero seguiti diverse migliaia di cui molti ritraggono Karol Wojtyła come un uomo comune.
Negli anni in cui procurarsi un rullino fotografico comportava ore e ore di fila, ogni scatto doveva essere meditato. E Adam Bujak i suoi scatti li eseguiva a uso esclusivamente personale, perché nella Repubblica Popolare nessuno li avrebbe pubblicati. Solo dopo il crollo della cortina di ferro sarebbero divenuti una testimonianza inestimabile per noi tutti.

«Nella mostra ritroviamo i ritratti – spiega Magdalena Święch, curatrice della mostra- in cui Adam Bujak ha fissato gli sguardi di Karol Wojtyła pieni di calore, disponibilità e affetto nei confronti del prossimo. Riconosciamo la sua volontà incrollabile di edificare una comunità, gli effetti delle sue iniziative personali e di quelle condivise con il cardinale Stefan Wyszyński o il cardinale Franciszek Macharski. Ammiriamo la calma e il carisma di Karol Wojtyłа, prima come arcivescovo, poi cardinale e, infine, papa Giovanni Paolo II in visita a Cracovia durante il primo pellegrinaggio in Polonia, il cui ricordo chiude l’album». La mostra sarà esposta fino al 9 dicembre 2021.

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