martedì 10 dicembre 2019
Flash-mob oggi a Madrid con le “Big Heads” dei leader dei Governi che partecipano alla Cop 25 sulla crisi climatica
Stop alla disuguaglianza climatica: il flash mob di Oxfam a Madrid

Mentre i leader dei Paesi ricchi - responsabili di gran parte delle emissioni inquinanti che alimentano la crisi climatica – si salvano stringendosi a bordo di una barca, il resto del mondo (soprattutto nei Paesi più poveri) annega, sommerso dall’innalzamento dei mari. È il flash-mob messo in scena oggi a Madrid dagli attivisti di Oxfam, in occasione della seconda settimana della Cop25 sul clima che si chiuderà il 13 dicembre. Un’azione realizzata per chiedere ai leader mondiali un’immediata inversione di rotta sul fronte della crisi climatica prima che sia troppo tardi e per accendere i riflettori sul paradosso di un pianeta colpito da un’insostenibile “disuguaglianza climatica”, in cui chi più inquina continua a pagare un costo largamente inferiore rispetto a chi ha responsabilità minime sull’attuale status quo.Vi è una netta disparità di responsabilità rispetto alla crisi climatica tra paesi ricchi e paesi poveri, ampiamente riscontrabile anche nelle disuguaglianze di reddito e quindi nei diversi livelli di consumo pro-capite. Secondo le stime di Oxfam, infatti, il 10% più ricco del pianeta è responsabile del 50% delle emissioni di CO2 (dipendenti dai consumi), ossia ha un impatto 60 volte maggiore rispetto al 10% più povero. Basti pensare che l'emissione media di una persona appartenente alla metà più povera della popolazione mondiale è solo 1,57 tonnellate di CO2.Sono circa 3,5 miliardi le persone che vivono con meno di 5,5 dollari al giorno, e hanno “un'impronta di carbonio media” (pari al 50% dell’intera impronta ecologica) 11 volte inferiore a quella di una persona appartenente al 10% più ricco della popolazione mondiale (2). Il tutto in un contesto globale in cui 8 dei dieci paesi più colpiti da eventi meteorologici estremi sono a basso o medio-basso reddito.

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