giovedì 24 settembre 2020
Domenica 27 settembre dalle 21.05 il film "Matares", storia di accoglienza ambientata in Algeria, e il docu "Corridoi di vita", sul progetto umanitario della Cei rivolto ai profughi d'Etiopia
Un film e un docu per celebrare la Giornata del migrante e del rifugiato

In occasione della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, domenica 27 settembre, Tv2000 (canale 28 dt e 157 Sky) trasmette alle 21.05 il film 'Matares', di Rachid Benhadj, una storia di accoglienza ambientata in Algeria con protagonisti due bambini che, divisi da nazionalità e religione, entrano in conflitto; e a seguire, in seconda serata, il documentario "Corridoi di vita" di Vito D'Ettorre, sul progetto umanitario rivolto ai profughi d’Etiopia e finanziato dalla Conferenza episcopale italiana.

Un progetto umanitario finanziato dalla Conferenza episcopale italiana che in due anni ha fatto arrivare in Italia – in modo legale e sicuro – cinquecento persone provenienti dai campi profughi dell’Etiopia. È un racconto giornalistico prodotto da Tv2000, che inizia a Lampedusa dove il 3 ottobre del 2013 circa 400 giovani eritrei persero la vita a causa di un naufragio. Proprio per evitare tragedie simili, nel 2017 la Chiesa italiana ha siglato un protocollo d’intesa con il Ministero dell’Interno per “favorire l’arrivo in Italia in modo legale e sicuro di 500 migranti che si trovano in condizione di comprovata vulnerabilità”.

Le telecamere di Tv2000 con l’inviato Vito D’Ettore hanno seguito per due anni le storie di tre rifugiati eritrei: dal campo profughi nel deserto dell’Etiopia fino all'accoglienza nelle diocesi italiane. E poi, l’integrazione: un cammino pieno di speranza e di solidarietà ma talvolta difficile e mai scontato. Persone, non solo migranti – come più volte ha ripetuto Papa Francesco: un ragazzo cieco che adesso studia all'Università di Perugia con risultati splendidi, una donna vittima di abusi che ha trovato lavoro ad Assisi dove è stata accolta con amore, un papà che finalmente ha potuto far studiare i suoi quattro figli. Parlare di migranti vuol dire toccare la storia di vita di persone che semplicemente sono alla ricerca di un futuro migliore.

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