giovedì 11 ottobre 2018
L'iniziativa di Aiuto alla Chiesa che soffre è nata 13 anni fa con l'obiettivo di «cambiare il mondo» secondo una promessa di San Pio da Pietrelcina
18 ottobre, i bambini di tutto il mondo invitati a pregare il Rosario

Come ormai avviene da tredici anni, il 18 ottobre Aiuto alla Chiesa che Soffre invita i bambini di tutto il mondo alla preghiera. Si tratta di una proposta che negli anni scorsi ha raccolto numerose adesioni. «Hanno partecipato bambini di circa 80 paesi e tutti i continenti – spiega padre Martin Barta, assistente ecclesiastico internazionale di ACS –. Lo scorso anno anche dall’Argentina, da Cuba, dal Camerun, dall’India o dalle Filippine. È veramente un evento della Chiesa in tutto il mondo!».

Ecco perché il materiale messo a disposizione dalla Fondazione – una guida per la recita del Rosario, una locandina e una lettera di invito per bambini e adulti – è disponibile in 25 lingue, anche in arabo o in hausa, lingua parlata nell’Africa occidentale e soprattutto nella perseguitata Nigeria. (QUI IL LINK PER SCARICARE IL KIT)

L’iniziativa è nata nel 2005 a Caracas, in Venezuela. Mentre un gruppo di bambini pregava davanti ad un’edicola votiva, alcune donne presenti hanno avvertito la presenza della Vergine. Una di loro si è ricordata allora della promessa di Padre Pio: «Se un milione di bambini pregheranno insieme il Rosario, il mondo cambierà». «E proprio di questo si tratta – afferma padre Barta – la fiducia nella forza della preghiera dei bambini. Gesù ci insegna: “Se non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli” (Matteo 18,3)».

La data del 18 ottobre è stata scelta sia perché ci troviamo nel mese mariano, sia perché in questo giorno cade la memoria liturgica di Luca Evangelista. «Lui ci ha tramandato la storia dell’infanzia di Gesù e, secondo la tradizione, era molto legato a Maria, la madre di Dio. Questa è quindi la data giusta».

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