venerdì 13 febbraio 2015
​La decisione della Farnesina segue quella di Usa, Francia, Regno Unito e Germania. Si teme un rafforzamento di al-Qaeda.
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Il ministero degli Affari Esteri ha deciso la chiusura temporanea dell'Ambasciata d'Italia a Sanaa a seguito del precipitare degli eventi in Yemen e del progressivo aggravarsi delle condizioni di sicurezza. La decisione, precisa la Farnesina in una nota, è stata presa nel quadro di un coordinamento internazionale che ha portato diversi paesi a chiudere le loro ambasciate. In questi giorni hanno chiuso le proprie missioni diplomatiche in Yemen anche Arabia Saudita, Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Germania. I combattenti sciiti Houthi, probabilmente sostenuti dall'ex presidente, a settembre hanno preso il controllo nel nord dello Yemen e si sono poi espansi fino a conquistare la capitale Sanaa costringendo il neopresidente Hadi alle dimissioni. La mancanza di ordine è vista come un rischio per il rafforzamento di al-Qaeda nella regione. "Lo Yemen sta crollando sotto i nostri occhi. Non possiamo stare a guardare" ha dichiarato il segretario generale delle Nazioni unite Ban Ki-moon parlando giovedì al Consiglio di sicurezza. L'inviato speciale dell'Onu in Yemen, Jamal Benomar, ha detto riferito che i negoziati su un accordo politico tra governo e ribelli Houthi hanno fatto "buoni progressi", ma sono ancora in una fase delicata. "Oggi lo Yemen è a un bivio: o il Paese precipiterà nella guerra civile e nella disintegrazione o troverà un modo per rimettere in piedi la transizione". Nel paese resta l'Unicef. L'Agenzia delle Nazioni Unite per l'Infanzia ha espresso preoccupazione per l'impatto economico della crisi soprattutto sulle donne e sui bambini. I bambini sono i più colpiti: milioni di loro soffrono di malnutrizione, non frequentano più le lezioni, talvolta vengono impiegati nei combattimenti e soffrono a causa dei problemi sanitari. "L'Unicef distribuirà aiuti finché non ci saranno dirette minacce al proprio staff - ha dichiarato Julien Harneis, rappresentante Unicef nel Paese - insieme con i partner sul territorio, continueremo a vaccinare bambini, curare quelli malnutriti, costruire e riparare le scuole e garantiremo sostegno psicologico ai bambini in difficoltà e ad altri interventi". La crisi in Yemen va avanti già da tempo: 14,7 milioni di persone hanno bisogno di aiuti umanitari. I servizi sociali di base sono già tornati ai livelli antecedenti la crisi del 2011 e probabilmente peggioreranno.
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