venerdì 3 giugno 2011
In mattinata a Sanaa si sono verificate diverse esplosioni contro il palazzo presidenziale e quello che ospita il governo. I colpi sono stati sparati dai miliziani guidati da Hamid al-Ahmar. Notizie contraddittorie sulla sorte del capo dello Stato, dato per morto da una tv dell'opposizione.
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Il presidente yemenita Ali Abdallah Saleh è rimasto ferito da colpi di artiglieria mentre stava pregando nella moschea del palazzo presidenziale a Sanaa. Lo dice l'emittente Al Arabiya. Nell'attacco sono rimasti feriti anche il premier e il presidente del Parlamento - quest'ultimo in modo critico - e sono morte sei guardie del corpo. Una tv dell'opposizione aveva sostenuto che era morto anche il presidente Saleh. In una conferenza stampa il viceministro dell'Informazione yemenita Abdu al Janadi ha affermato che Saleh è «in buone condizioni» e ha subito solo «ferite leggere». «Sua eccellenza il presidente è in buone condizioni - ha detto al Janadi - e ha rinviato la conferenza stampa ... a causa di graffi. Guarirà, a Dio piacendo. Nulla minaccia la sua salute», aggiungendo che è stata avviata un'inchiesta sull'attacco.   Fonti governative hanno reso noto che il presidente è attualmente curato in un ospedale militare.Nello Yemen da mesi sono in corso scontri tra i fedelissimi di Saleh, che è al potere da 32 anni, e vari oppositori, in gran parte legati da patti tribali. Sullo sfondo incombe la minaccia dei gruppi legati ad al Qaeda. In mattinata a Sanaa si sono verificate diverse esplosioni contro il palazzo presidenziale e quello che ospita il governo, i colpi sono stati sparati dai miliziani guidati da Hamid al-Ahmar, capo della tribù degli Hashed. Nella città di Taiz, due persone sono state uccise e altre venti sono rimaste ferite quando le forze di sicurezza hanno aperto il fuoco contro un gruppo di manifestanti antigovernativi. Alcune tribù hanno affermato la volontà di inviare soccorsi a sostegno dei manifestanti di Taiz.La Casa Bianca ha condannato l'attacco, mentre il portavoce del Consiglio della sicurezza nazionale Tommy Vietor ha dichiarato che gli Usa sono «molto preoccupati» per l'escalation di violenza in Yemen e ha invitato entrambe le parti alla moderazione, dicendo che la disputa può essere risolta solo tramite dei negoziati. Abdul-Latif al-Zayani, segretario generale del Consiglio di cooperazione del Golfo, ha dichiarato che «la situazione è molto grave e non ne beneficia nessuno». «A perdere è il popolo dello Yemen», ha detto. Al-Zayani ha aggiunto che il Consiglio è pronto a impegnarsi di più nel cercare di appianare le differenza tra gli yemeniti, ma non ha detto come.
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