martedì 10 marzo 2020
Il presidente cinese Xi Jinping per la prima volta ha visitato la città dalla quale è partita l'epidemia. Ieri solo 19 nuove infezioni. Prove di ritorno alla normalità
Prove di ritorno alla normalità in Cina

Prove di ritorno alla normalità in Cina - Ansa

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Non si era mai fatto vedere, mandando in avanscoperta prima il premier Li Keqiang, poi la "lady di ferro" Sun Chunlan, vice premier e unica donna nel Politburo. Oggi il presidente cinese Xi Jinping si è materializzato a Wuhan, la megalopoli da undici milioni di abitanti da cui è partita l'epidemia di coronavirus. Per gli analisti, un segno inequivocabile. Anzi il segno: il messaggio che l'epidemia è stata sconfitta. "L'epidemia è limitata al suo epicentro", ha detto Xi che ha chiesto ulteriori sforzi "per vincere la battaglia". Per Zhang Ming, professore all'Università Renmin di Pechino, Xi "è lì per raccogliere i frutti. Il suo essere lì significa che il Partito comunista cinese potrebbe dichiarare presto la vittoria contro il virus". Non a caso l'agenzia Xinhua ha celebrato la visita di Xi, scrivendo che "la vittoria è vicina". "Una vittoria a Wuhan è una vittoria per l'Hubei, una vittoria nell'Hubei è una vittoria per la Cina", si rimarca in un'altra dichiarazione, ripetendo una frase usata in precedenza nei media ufficiali del Partito comunista cinese.

I numeri testimoniano che la Cina sta uscendo dal tunnel. Ieri si sono registrare solo 19 nuove infezioni (17 a Wuhan, una a Pechino, una nella provincia del Guangdong), in calo rispetto alle 40 del giorno precedente. Tutte "confinate" all'interno della provincia di Hubei: per il terzo giorno consecutivo non ci sono state infezioni nel resto del Paese. Non solo: sono stati chiusi i 14 ospedali allestiti a Wuhan come misura per fronteggiare l'emergenza e nei quali sono stati curati 12mila pazienti. Sono state poi allentate alcune restrizioni di traffico nella provincia, ulteriore segno di ritorno alla normalità. Qianjiang, città con un milione di abitanti nella provincia cinese di Hubei, ha annunciato il ritorno alla normalità. Qianjiang è "la prima città" della provincia del gigante asiatico più colpita dall'epidemia di coronavirus "a revocare il blocco", scrive il Global Times. Le autorità di Qianjiang hanno annunciato che "la città tornerà alla normalità nei prossimi giorni, con la revoca dei checkpoint lungo le strade, il ripristino del trasporto pubblico e la ripresa del lavoro delle aziende e della produzione".

A sette settimane dall'esplosione dell'epidemia, in Cina si contano 3.136 morti (19 in più rispetto al precedente bollettino) e 80.754 contagi. I pazienti dimessi sono invece 1.297, mentre il numero dei casi gravi si è ridotto di 317 unità, a 4.797.



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