giovedì 18 agosto 2016
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​89 a 78: per una manciata di voti si cambia casa. Tutti insieme, 650 anime, un intero villaggio che mercoledì scorso ha affidato alle urne il suo destino. Isoletta costiera di Shismaref, in Alaska, assediata dal freddo polare e da un pericolo imminente: il riscaldamento del pianeta scioglie i ghiacci, il mare si alza e lambisce le case affacciate sullo stretto di Bering che separa l'America dalla Russia. Negli ultimi 35 anni il processo ha visto una accelerazione: l'isola di 18 chilometri quadrati su cui sorge il villaggio, 5 miglia al largo della terraferma, ha perso complessivamente quasi un chilometro di costa e Shishmaref vede inghiottire 3 metri di litorale ogni anno. Lo stesso permafrost su cui poggiano le case ha iniziato lentamente a squagliarsi, secondo le rilevazioni congiunte dell'Università dell'Alabama e degli ingegneri dell'Esercito statunitense. Negli ultimi anni in effetti le barriere artificiali si sono rivelate poco utili, tanto che diverse case in prima linea sul mare sono state già abbandonate.

Così gli abitanti hanno voluto contarsi e decidere il da farsi: restare e aspettare gli eventi, oppure obbligare le autorità a provvedere al loro futuro. La consultazione ha dato un responso chiaro (anche se non troppo condiviso), di segno opposto a quello registrato nel 2002 in occasione di un precedente referendum.

Via dall'isola, dunque, a cercare sicurezza sulla terraferma. Il villaggio è abitato da nativi americani, antenati dei pescatori e cacciatori di foche inuit; ancora oggi l'economia si basa su caccia e pesca. Il costo del ricollocamento sulla terraferma è stato stimato in 180 milioni di dollari e le autorità locali contano di reperire i soldi non solo dal governo dell'Alaska ma anche da quello federale di Washington. Alla Casa Bianca conoscono il caso di Shismaref: il mese scorso è stato invitato il giovane Esau Sinnok, 19 anni, che ha raccontato come dall'anno della sua nascita, il 1997, il villaggio abbia perso 3 metri di costa. Ora mal comune mezzo gaudio: a fare le valigie saranno tutti insieme.
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