sabato 18 agosto 2012
Questa mattina il canale Al Arabiya, citando fonti dei ribelli del Cns, aveva annunciato la fuga del 73enne vicepresidente. Immediata la smentita della tv di stato: «al-Sharaa è a Damasco». Ma i ribelli rilanciano: è stato fermato mentre cercava di fuggire e si trova agli arresti domiciliari.
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Farouq al Sharaa, non sarebbe riuscito a portare a termine il stuo tentativo di fuga. E per questo sarebbe stato arrestato e posto agli arresti domiciliari. E' giallo sulla sorte del numero due del regime di Bashar al-Assad.Questa mattina l'opposizione del Consiglio nazionale siriano aveva annunciato alla tv "Al Arabiya" la sua defezione ma, a stretto giro, era arrivata la smentita del regime di Damasco. Nessuna fuga: al-Sharaa è a Damasco e prosegue il suo lavoro. «Mr Shara non ha mai pensato di lasciare il suo Paese o di andare da qualche altra parte», ha riferito la rete di stato siriana, che però non ha mostrato alcuna immagine del 73enne uomo politico, vicepresidente dal 2006.Ora Marwan al-Rifai, "capo dell'ufficio legale del Cns", annuncia sempre alla rete Al Arabiya, che iltentativo di fuga del vicepresidente è stato sventato e che ora Farouq al Sharaa si trova agli arresti domiciliari. Il portavoce dell'Esercito libero siriano (Esl) si dice «estremamente preoccupato» per la sorte del vicepresidente siriano Faruq al Sharaa: «Abbiamo perso i contatti con i nostri comandanti che lo stavano portando in Giordania - ha detto Luay al-Miqdad alla Cnn - Pensiamo che il regime abbia arrestato alcuni membri della famiglia di Sharaa per costringerlo alla resa. Stiamo cercando di portarlo in salvo. Rilasceremo un comunicato appena avremo ripreso i contatti con i nostri comandanti a Daraa».ALMENO 129 MORTI IN 24 ORENon si arrestano i violenti combattimenti in Siria, dove si conta un bilancio di almeno 129 morti accertati nelle ultime 24 ore.  Le forze lealiste hanno continuato a bombardare Aleppo e diverse altre città, in particolare Homs nel centro del Paese ed Herak al sud: lo ha denunciato l'Osservatorio Siriano per i Diritti Umani, organizzazione dell'opposizione in esilio con sede in Gran Bretagna, secondo cui decine di ulteriori cadaveri senza nome, gettati in fossi o canali, sono stati rinvenuti in diverse zone intorno a Damasco. L'altroieri a Qatana, villaggio situato alla periferia della capitale, ne erano stati già recuperati 65 da una discarica.
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