giovedì 25 aprile 2013
I due prelati sono ancora nelle mani dei rapitori. L'arcivescovo greco-melchita ad AsiaNews sulle voci ingannevoli di una liberazione circolate nei giorni scorsi: "In Siria vige una dittatura della falsa informazione che crea confusione e alimenta false speranze".
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Sono ancora nella mani dei rapitori Yohanna Ibrahim e Boulos Yazij, i due vescovi ortodossi sequestrati lo scorso 22 aprile a Kafr Dael, in Siria, a dieci chilometri da Aleppo. Lo riferisce l'agenzia AsiaNews. Risultano dunque infondate le voci circolate nei giorni scorsi su un presunto rilascio.Yohanna Ibrahim, vescovo della diocesi siro-ortodossa di Aleppo, e Boulos Yaziji, arcivescovo della diocesi greco-ortodossa della città, erano impegnati nelle trattative per il rilascio di due sacerdoti, uno armeno-cattolico e uno greco-ortodosso, sequestrati lo scorso febbraio.In questi giorni nelle chiese cattoliche e in quelle ortodosse di Aleppo si organizzano veglie di preghiera. Sentito da AsiaNews, l'arcivescovo greco-melchita Jean Clement Jeanbart  racconta che nella sua cattedrale ogni pomeriggio oltre 1000 fedeli si riuniscono a pregare per monsignor Ibrahim e monsignor Yaziji. "Da diversi mesi - spiega - in Siria vige una dittatura della falsa informazione che crea confusione e false speranze". "I media occidentali - continua il prelato - hanno una grande responsabilità: non si può giocare con la vita e le coscienze delle persone. Qui vi sono donne e uomini che rischiano la propria vita pur di affermare e raccontare il vero senza patteggiare né per ribelli  o gruppi religiosi né per il regime".Sempre secondo l'agenzia del Pime, "le trattative con i rapitori sarebbero in corso, ma non si sa ancora nulla sulla data del presunto rilascio".​
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