martedì 28 ottobre 2014
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I vescovi filippini ribadiscono il loro fermo no al ripristino della pena di morte per la quale premono alcune lobby nel Paese, dove è stata abolita nel 2006. La sua reintroduzione è ingiustificata, afferma la Commissione episcopale per la Pastorale delle carceri (Ecppc) nel messaggio per l’annuale settimana di sensibilizzazione dedicata dalla Chiesa locale ai carcerati, ricordando che sul patibolo sono finiti anche tanti innocenti. Lo riferisce Radio Vaticana.Essere contro la pena di morte non significa volere lasciare in libertà i criminali: “La Chiesa crede fermamente nella Giustizia che è un valore fondamentale”, puntualizza il messaggio pubblicato sul sito dei vescovi. “Chi viola la legge deve rispondere dei suoi crimini dopo un giusto processo”. E tuttavia, sottolinea la Commissione, “togliere la vita a chi è stato condannato ed è stato reso incapace di offendere, significa dare un pessimo insegnamento ai nostri figli: quello che la vita è un bene disponibile come un qualsiasi gadget dell’era post-moderna”.Inoltre – sottolinea ancora il messaggio - essa non è mai riuscita a fermare neanche i crimini più odiosi. Di qui l’invito ai sostenitori della pena capitale a considerare pene alternative. La Chiesa, da parte sua – afferma in conclusione il messaggio - sostiene con convinzione un altro modello di giustizia: quello di una giustizia riparativa, finalizzata, da un lato, a sanare le ferite e a conciliare la vittima e l’aggressore e, dall’altro al recupero e alla riabilitazione dei carcerati.E l’ottenimento di una moratoria della pena capitale in Asia è l’obiettivo della Conferenza internazionale organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio “Non c'è giustizia senza vita” che si conclude oggi proprio a Manila, con la partecipazione di Ministri della giustizia di diverse nazioni, funzionari pubblici, sindaci, rappresentanti religiosi, testimoni della lotta per la giustizia e per i diritti umani provenienti da diversi Paesi asiatici.Non è un caso che alla promozione della Conferenza abolizionista, la prima parte della quale si è svolta a Tokyo la settimana scorsa, abbia partecipato il governo delle Filippine, uno dei pochi Paesi asiatici ad avere abolito la pena di morte, nonostante le resistenze di una parte dell’opinione pubblica del Paese.
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