lunedì 18 ottobre 2021
E' il momento del “citizen science”, ovvero della ricerca scientifica che si avvale della collaborazione di persone comuni, non professionisti, per perfezionare indagini, statistiche e osservazioni
I giovani possono diventare protagonisti attivi della ricerca sul clima

I giovani possono diventare protagonisti attivi della ricerca sul clima - Reuters

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Dopo il "citizen journalism", il giornalismo partecipato dai cittadini, è il momento del "citizen science", ovvero della ricerca scientifica che si avvale della collaborazione di persone comuni, non professionisti, per perfezionare indagini, statistiche e osservazioni in natura.

Il fenomeno in verità non è nuovo perché risale ai primi del '900 ma, oggi, alla luce delle sfide imposte dal cambiamento climatico, trova sempre più ampi spazi di applicazione. La collaborazione "ibrida" tra esperti e amatori del mondo naturale aiuta non solo ad accelerare la ricerca ma anche a diffondere nel grande pubblico la consapevolezza delle conseguenze del surriscaldamento globale. Tra i progetti di "citizen science" in ambito climatico più recenti c'è quello di Wwf e British Antarctic Survey sul censimento dei trichechi dell'Atlantico e del Mare di Laptev.

Il numero dei mammiferi marini è indicativo della velocità di scioglimento dei ghiacciai. È per questo molto importante sapere con esattezza dove sono e, soprattutto, quanti ne sono ancora in vita. La ricerca allargata ai cittadini (studenti, pensionati, semplici appassionati di fauna polare) consiste nel contarli, uno ad uno, passando in rassegna le centinaia di migliaia di immagini satellitari provenienti dallo spazio. Si cerca mezzo milione di volontari.

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