sabato 11 maggio 2019
Enoc: «Abbiamo dato priorità ai casi più gravi ma speriamo di continuare». Anche la Croce rossa internazionale ha sostenuto l'iniziativa
L'ospedale Bambino Gesù di Roma

L'ospedale Bambino Gesù di Roma

COMMENTA E CONDIVIDI

Nel Venezuela dell’emergenza umanitaria, con il sistema sanitario al collasso, non avrebbero alcuna possibilità di sopravvivere. Per questo, l’ospedale pediatrico Bambino Gesù ha voluto aprire loro le porte. Dieci bambini gravemente malati arriveranno nei prossimi giorni in Italia per essere curati a titolo umanitario nella clinica romana. Cinque di loro hanno necessità di un intervento di neurochirurgia, quattro hanno un tumore e un altro ha una rara patologia cardiaca. «Due mesi fa ci aveva contattato il nunzio, monsignor Aldo Giordano, per sottoporci il problema e subito abbiamo dato la nostra disponibilità. Abbiamo iniziato ad esaminare la documentazione medica per individuare i casi più urgenti insieme all’ospedale di Caracas. La Croce rossa internazionale si è offerta di occuparsi del trasporto e delle pratiche burocratiche», spiega Mariella Enoc, presidente del Bambino Gesù.

I dieci piccoli – che saranno ospitati insieme agli accompagnatori nelle case famiglia dell’ospedale – potrebbero essere i primi di un gruppo più ampio. I casi sottoposti alla clinica sono un centinaio. «Abbiamo cominciato dai casi più gravi ma speriamo di poter proseguire», conclude Enoc, nell’ottica dell’impegno del Bambino Gesù che, nel 2018, ha assistito 62 piccoli pazienti umanitari da dieci Paesi del Sud del mondo.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: