mercoledì 10 maggio 2017
Già 44 gli assassinati negli scontri a Caracas e in molte città del Paese. Il governo costretto ad ammettere: cresciute del 30% le morti di bambini per condizioni legate la scarsità di cibo e medicine
Un "arresto" compiuto dalla polizia nel centro della capitale Caracas (Ansa)

Un "arresto" compiuto dalla polizia nel centro della capitale Caracas (Ansa)

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Non c'è più freno e non c'è più limite al peggio in Venezuela. Nuovi scontri hanno segnato la giornata a Caracas, dove la polizia e la Guardia Nazionale hanno impedito ai manifestanti oppositori di raggiungere la sede della Corte Suprema, dove intendono protestare contro il progetto di riforma costituzionale lanciato dal presidente Nicolas Maduro. La deputata Gaby Arellanos ha denunciato che agenti della polizia hanno arrestato senza motivo al portavoce del vicepresidente del Parlamento, Freddy Guevara, in uno dei punti
di concentrazione della manifestazione. "Ci stavamo giusto riunendo quando sono arrivati una
ventina di motociclisti della polizia e hanno preso a Sergio Contreras
, che aveva in mano un megafono, lo hanno picchiato e se lo sono portato via", ha raccontato Arellanos.

Già 44 le perone assassinate

Dall'inizio dell'ondata di proteste antigovernative che si susseguono in Venezuela da oltre
un mese, sono intanto drammaticamente aumentate le cifre delle vittime: 44 persone sono morte e quasi 2 mila sono state arrestate dalle forze di sicurezza, secondo bilanci presentati dalle Ong. l numero di vittime - superiore alla cifra ufficiale della Procura Nazionale, che è ferma a 36 morti - è stato fornito dall'Osservatorio Venezuelano di Conflittualità Sociale (Ovcs), che ha registrato 946 manifestazioni di piazza contro il governo, in tutto il Paese, dal 4 aprile. In quanto agli arresti, secondo il Foro Penale Venezuelano (Fpv) 1.991 manifestanti sono stati catturati in queste settimane dalle forze dell'ordine, dei quali almeno 635 sono ancora detenuti. A questi devono aggiungersi 97 manifestanti che devono ancora essere portati in tribunale.

Aumentano le morti infantili

A uccidere non sono però solo le pallottole della polizia o dei gruppi paramilitari. Le morti dei bambini di meno di un anno di età in Venezuela sono infatti aumentate del 30% lo scorso anno (11.466 contro 8.812) per la scarsità di cibo e medicine nel Paese messo in ginocchio dalla crisi economica. Lo ha riferito il ministero della Salute venezuelano. Crisi frutto sia del crollo del prezzo del greggio, da cui Caracas ottiene il 95% delle entrate, che dalla gestione disastrata del governo del presidente Maduro. Il numero delle madri morte di parto, nel mentre, è cresciuto del 66% nel 2015, ultimi dati ufficiali disponibili, pari a 756 donne.

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