sabato 13 luglio 2013
​​Restano in piedi, giorno e notte, davanti ai tribunali di Parigi e di altre grandi città francesi. I «veilleurs debout», letteralmente coloro che vegliano in piedi, sono i cittadini di ogni età che hanno dato vita all’ultima forma di contestazione civile alla legge Taubira sulle nozze e adozioni gay.
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Restano in piedi, giorno e notte, davanti alle maggiori sedi giudiziarie di Parigi e di altre grandi città francesi. La loro protesta non fa rumore, ma sta impressionando la Francia. I «veilleurs debout», letteralmente coloro che vegliano in piedi, sono i cittadini di ogni età che hanno dato vita all’ultima forma di contestazione civile alla legge Taubira sulle nozze e adozioni gay. Il movimento è nato il 25 giugno a Parigi sulla piazza Vendôme, nota ai turisti per gli hotel di lusso e le gioiellerie esclusive, ma sede pure del ministro della Giustizia, Christiane Taubira, coordinatrice e relatrice della contestatissima legge ormai in vigore. Sembrava che il principale obiettivo dei «veilleurs debout» fosse la liberazione di Nicolas Bernard-Buss, il ventitreenne fondatore del movimento parallelo dei «veilleurs». In appello, la giustizia ha appena riconosciuto che i due mesi di prigione inizialmente inflitti allo studente per «ribellione» erano una pena sproporzionata. Nicolas è di nuovo libero, ma i «veilleurs debout» restano in piazza.
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