martedì 8 ottobre 2019
La precisazione di Washington dopo le polemiche per l'annuncio Usa di un'operazione militare della Turchia contro i curdi nel nord della Siria
Truppe statunitensi in Siria (Ansa)

Truppe statunitensi in Siria (Ansa)

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All'indomani dell'annuncio Usa di un'imminente azione militare della Turchia nel nord della Siria, e delle polemiche che si sono levate, da Washington arrivano le precisazioni. Nessun "via libera" alle manovre anti-curdi di Ankara e nessun abbandono dell'area da parte americana.

La decisione del presidente Donald Trump di ritirare i soldati statunitensi di stanza in Siria vicino alla frontiera con la Turchia riguarda solo fra 50 e 100 membri delle forze speciali, che saranno «ridispiegati in altre basi» all'interno del Paese. Lo dichiara un alto responsabile Usa, assicurando che «non si tratta di un ritiro dalla Siria» e che il ridispiegamento non rappresenta in nessun caso «una luce verde» a un'offensiva militare turca contro le forze curde nel nordest della Siria. «Pare che i turchi siano impegnati in qualche sorta di operazione militare» ma «non ci sarà nessun coinvolgimento delle forze armate Usa», ha aggiunto l'alto funzionario dell'amministrazione Trump.

Quando Trump, ha spiegato il funzionario, durante la telefonata di domenica con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha capito che quest'ultimo intendeva proseguire con il suo progetto «di invasione» potenziale «della Siria nord-orientale», il presidente Usa ha dato la priorità alla «protezione» dei soldati statunitensi.

La Turchia: siamo pronti, è in gioco la nostra sicurezza

Di fatto una marcia indietro che Ankara non ha apprezzato, così come non ha apprezzato il riferimento di Trump a eventuali ripercussioni sull'economia turca nel caso in cui l'azione militare in Siria superi «i limiti». «Il nostro messaggio alla comunità internazionale è chiaro - ha detto il vicepresidente Fuat Oktay - La Turchia non è un Paese che agisce sotto minaccia». Quando si tratta della sua «sicurezza, la Turchia segue la propria strada»e lo fa «a qualunque prezzo», ha aggiunto Oktay.

Intanto i preparativi per l'operazione militare sono conclusi. Lo ha annunciato nella notte il ministero della Difesa di Ankara, ribadendo come la creazione di una «zona di sicurezza» al confine tra i due Paesi sia essenziale per la stabilità della regione e per permettere ai siriani di vivere in sicurezza.

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