martedì 22 maggio 2012
​Secondo un rapporto dell'università del Michigan, dal 1989 a oggi sarebbero in tutto oltre 2.000 i detenuti condannati ingiustamente per gravi crimini e poi prosciolti, dopo una media di 11 anni di prigione.
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Oltre 2.000 detenuti, condannati ingiustamente per gravi crimini, sono stati prosciolti negli Stati Uniti negli ultimi 23 anni. Lo rivela un rapporto dell'University of Michigan Law School e della Nortwestern University School of Law.Secondo quanto riportato dai media americani, lo studio, considerata la lista più completa mai compilata, ha raccolto risultati dettagliati su 873 delle duemila persone prosciolte.In media hanno trascorso 11 anni in prigione (in totale pari a circa 10.000 anni dietro le sbarre), nove su dieci di loro sono uomini e la metà afroamericani. Il cinquanta per cento dei detenuti sono stati condannati per omicidio, dei quali 101 alla pena capitale, mentre un terzo per violenza sessuale.Le ragioni più comuni che ha portato a sentenze sbagliate sono state false testimonianze o false prove, in certi casi create addirittura ad hoc dalle autorità.I ricercatori hanno avuto conferma anche di altri 1.200 individui incarcerati per errore, ma su questi non sono sinora riusciti a raccogliere informazioni precise.Il registro compilato dagli esperti va dal 1989 al presente, e per il direttore esecutivo del Centro sulle Condanne Ingiuste Rob Warden si tratta di "un buon inizio"."Sappiamo che ci sono molti altri casi che non siamo riusciti ad individuare", ha aggiunto Samuel Gross, professore di diritto all'università del Michigan. Ad esempio - hanno spiegato gli accademici - ci sono contee molto popolose come quella di San Bernardino in California e quella di Bexar in Texas dove non è stato rilevato alcun proscioglimento, circostanza che per gli esperti non può assolutamente essere corretta.
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