giovedì 23 luglio 2015

​Finisce domani la conta dei cigni del Tamigi.

Appartengono alla Regina dal 12esimo secolo quando erano un cibo prelibato.

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​Vita da cigno, vita da re. Ancora qualche ora e domani sua maestà Regina Elisabetta II saprà con precisione quanto pesano e misurano i suoi cigni e, soprattutto, se sono sani.

C’è voluta una settimana ma gli ispettori reali, i “swan uppers”, ce l’hanno fatta a percorrere il Tamigi in lungo e largo ed esaminare ciascuno dei bianchi elegantissimi animali che appartengono alla corona.

Correva il 12esimo secolo quando la popolazione di Londra mangiava i prelibati volatili. Fu proprio per proteggerli dall’appetito dei londinesi che i cigni del Tamigi furono dichiarati della regina e, in quanto tali, intoccabili.

 

Oggi la pratica di contarli e inanellarli, così da poterli riconoscere, serve alla sovrana per assicurarsi che non abbiano malattia e salvarli dalle pistole ad aria che li feriscono e uccidono. Elisabetta può partirsene tranquilla per le sue vacanze a Balmoral.

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