mercoledì 14 giugno 2017
Un attore, un insegnante e un giornalista: sono i membri del primo patto «poliamoroso» ufficialmente riconosciuto
Un’unione tra tre uomini diventa legale
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Victor Hugo Prada, attore. John Alejandro Rodriguez, insegnante di educazione fisica. Manuel Jose Bermudez, giornalista. Tre nomi destinati a rimanere nella storia: sono i membri della prima «unione poliamorosa» legalmente riconosciuta. Accade in Colombia, dove i tre uomini hanno stipulato un accordo riguardante il regime patrimoniale che li lega. Secondo l’avvocato Germán Rincón Perfetti, attivista per i diritti delle persone Lgbti, il riconoscimento ufficiale di tale legame avrà chiare ripercussioni legali, in particolar modo per quanto riguarda separazione dei beni in caso di fine della unione, eredità e reversibilità della pensione.

È dal 2012 che i tre vivono insieme, ma la loro storia viene da lontano: nel 2000 Alejandro e Manuel si uniscono in matrimonio pubblicamente un anno dopo essersi conosciuti, e la cosa desta scalpore in Colombia. Solo l’anno scorso, infatti, il matrimonio omosessuale diventa legale nel Paese sudamericano. Nel 2004, Alex Esnéider Zabala aveva fatto irruzione nella vita della coppia omosessuale. Alejandro confessa a Manuel di essersi innamorato di Alex, ma l’esito è imprevedibile: anche Manuel trova in Alex il compagno ideale e così i tre decidono di vivere insieme.

È la morte di Alex, sopravvenuta nel 2015 quando già era arrivato Victor a far parte parte della “relazione poliamorosa”, a suscitare nei tre uomini il desiderio di veder riconosciuta la loro unione. Al decesso di Alex, infatti, erano seguite non poche difficoltà per accedere si suoi beni e alla sua pensione da parte dei suoi compagni. Così i tre hanno deciso di rivolgersi a un notaio di Medellin, che ha redatto il documento che sancisce i termini legali della loro unione e che secondo l’avvocato Perfetti testimonia che «esistono altri tipi di famiglia » rispetto a quella tradizionale. Resta da capire quale sia l’effettivo peso specifico legale e pubblico di quello che sembra un accordo privato, seppur capace di costituire un ulteriore passo in avanti verso la disgregazione della famiglia.

Questo si evince anche dalle dichiarazioni dello staff dello studio notarile, che parlano di «unione molto diversa da un matrimonio», «contratto » e «dichiarazione di intenti tra le parti». Molto evidente è però l’escalation delle rivendicazioni omosessuali. E dal riconoscimento delle unioni omosessuali al “poliamore” il passo è breve. Un mese fa, la Conferenza episcopale colombiana si era espressa a sfavore del via libera alle adozioni per coppie omosessuali.

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