giovedì 14 aprile 2016
​Rapporto Unicef sulle disuguaglianze tra i minori in 41 Stati di Ue e Ocse. La situazione migliore in Danimarca, la peggiore in Israele. L'Italia è al 32° posto.
«Nei Paesi ricchi ancora troppi bimbi poveri»
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Forti diseguaglianze in termini di reddito, istruzione, salute e soddisfazione nei confronti della vita si rilevano tra i bambini che vivino in 41 Paesi ad alto reddito, quelli dell'Ue e dell'Ocse. Lo segnala un nuovo rapporto del Centro di Ricerca Innocenti dell'Unicef, l'"Innocenti Report Card 13, Equità per i bambini".È una classifica della disuguaglianza nel benessere tra i bambini che si trovano nella fascia più bassa della distribuzione e quelli nella fascia media. La Danimarca è in cima alla classifica con valore relativo alla diseguaglianza più bassa tra i bambini. Israele è invece nella posizione più bassa in tutti gli ambiti analizzati.In 19 paesi su 41 nazioni di cui sono disponibili i dati, oltre il 10% dei bambini vive in famiglie che dispongono di meno del 50% del reddito medio. "Sul divario reddituale relativo, l'Italia è al 35esimo posto su 41 paesi UE/OCSE, sul divario nei risultati scolastici è al 22esimo posto su 37 paesi, sulla disuguaglianza relativa nell'ambito della salute (autovalutata) è al 28esimo posto su 35 paesi, sulla disuguaglianza relativa in termini di soddisfazione nei confronti della vita è al 22esimo posto su 35 paesi. La posizione media dell'Italia per tutte le dimensioni relative alla disuguaglianza è 32esima su 35 paesi Ue/Ocse", ha dichiarato il presidente dell'Unicef Italia, Giacomo Guerrera.Mentre la disuguaglianza riportata dai bambini nell'ambito della salute è aumentata in quasi tutti i paesi trai il 2002 e il 2014, la disuguaglianza nell'attività fisica e in una scarsa alimentazione è diminuita nella maggior parte dei Paesi. La disuguaglianza è stata ridotta nella maggior parte dei paesi anche per quanto riguarda il saper leggere.
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