giovedì 21 marzo 2013
​Oltre 479mila persone in fuga da vecchi e nuovi conflitti hanno chiesto protezione umanitaria in un Paese straniero. Presentato il rapporto dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati: il numero delle domande d'asilo nel 2012 è cresciuto dell'8% rispetto all'anno precedente. È il dato piàù alto dal 2003. Boom dei profughi in fuga dalla Siria.
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​Nuovi e vecchi conflitti - tra i quali quelli in Siria, Afghanistan, Iraq e Somalia - hanno contribuito lo scorso anno all'aumento dell'8% nel numero di domande d'asilo presentate nei paesi industrializzati durante il 2012, con l'incremento più deciso registrato tra le domande d'asilo inoltrate da cittadini siriani. A registrare il dato è l’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr), secondo il quale sono state complessivamente 479.300 le richieste d'asilo registrate nei 44 paesi presi in esame dal rapporto “Asylum Levels and Trends in Industrialized Countries 2012” (Livelli e tendenze dell'asilo nei paesi industrializzati 2012) pubblicato oggi. «Si tratta – afferma l’Unhcr - del totale annuale più elevato dal 2003, una cifra che conferma la tendenza in aumento riscontrata in tutti gli anni tranne uno dal 2006 a oggi».«Le guerre costringono sempre più persone a cercare asilo - ha affermato l'Alto Commissario per i Rifugiati, António Guterres -. Ciò rende quanto mai necessario sostenere il sistema internazionale d'asilo. In periodo di conflitto esorto i paesi a mantenere aperte le frontiere a chi fugge per mettere in salvo la propria vita». A livello regionale, nel 2012, è stata l'Europa a ricevere il maggior numero di domande d'asilo: 355.500 in 38 paesi rispetto alle 327.600 dell'anno precedente. Tra i singoli paesi la Germania ha fatto registrare il più alto numero di richieste (64.500, il 41% in più rispetto al 2011), seguita da Francia (54.900 domande, +5%) e Svezia (43.900 domande, +48%). Un aumento del 33 per cento in Svizzera (25.900 le richieste inoltrate) ha collocato il paese quasi al livello del Regno Unito (27.400 domande, +6%). In Italia, secondo il rapporto Unhcr, il numero di domande di asilo (15.700) è più che dimezzato rispetto all’anno precedente anche a causa del ridotto numero di arrivi via mare. «Il dato italiano – si afferma - contribuisce ad abbassare il numero di domande di asilo in Europa meridionale del 27% (48.600 domande). Si tratta del secondo valore più basso negli ultimi 6 anni». Nel complesso, comunque, il paese che ha ricevuto il maggior numero di domande d'asilo sono stati gli Stati Uniti con 83.400 (7.400 in più rispetto all'anno precedente), presentate per la maggior parte da cittadini di Cina (24%), Messico (17%) e El Salvador (7%). Anche in Asia nord-orientale e Australia si sono avuti incrementi, ma complessivamente si tratta di cifre più contenute. Giappone e Repubblica di Corea nel 2012 hanno registrato 3.700 domande d'asilo, un aumento del 28% rispetto al 2011. Il numero di persone che ha chiesto asilo in Australia è salito del 37% con un totale di 15.800 domande registrate nel 2012. Da dove si fuggeL'Afghanistan si è confermato il paese d'origine del maggior numero di richiedenti asilo (36.600 domande nel 2012 rispetto alle 36.200 dell'anno precedente), seguito dalla Siria, dove il conflitto si è tradotto in un aumento del 191% nel numero di domande d'asilo presentate (24.800). Terzo paese è risultato la Serbia (compreso il Kosovo) con 24.300 domande (+14%). Numeri rilevanti di richieste d'asilo inoltre sono stati presentati da cittadini di Cina (24.100) e Pakistan (23.200, la cifra più alta finora documentata, per un incremento del 21% rispetto al 2011). «Il numero di domande d'asilo non corrisponde a quello delle persone cui viene riconosciuto lo status di rifugiato, né costituisce un indicatore dell'immigrazione – precisa l’Unhcr -. Nella maggior parte dei casi le persone che cercano rifugio da un conflitto scelgono di restare nei paesi vicini nella speranza di poter tornare a casa». Un esempio di questa tendenza è proprio la Siria: 24.800 cittadini siriani hanno presentato domande d'asilo nei paesi industrializzati, mentre oltre 1,1 milioni rifugiati siriani si trovano nei paesi circostanti. È altrettanto vero comunque che le domande d'asilo possono riflettere l'ambiente prevalente in termini di sicurezza globale e rischio politico: quando ci sono più conflitti, ci sono anche più rifugiati.
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