giovedì 17 novembre 2022
Sono 140 i casi confermati di Ebola nel Paese, con almeno 55 vittime. Medici al lavoro per limitare la diffusione del virus
Uganda, la video-testimonianza di Msf: «Così proviamo a curare Ebola»

Sono 140 i casi confermati di Ebola in Uganda, tra cui 55 morti e 70 guariti. Dall’inizio dell’epidemia, proclamata il 20 settembre, Medici senza frontiere (Msf) lavora al fianco del ministero della Salute ugandese per contrastare questa nuova epidemia. Date le sfide poste dalla mancanza di un vaccino o di un trattamento autorizzato per il ceppo sudanese dell'Ebola e in base all'esperienza delle epidemie precedenti, Msf sta concentrando la sua risposta in tre ambiti: team di medici, infermieri, logisti, esperti in prevenzione e controllo delle infezioni e promotori della salute, stanno attualmente lavorando per limitare la diffusione del virus, ridurre la mortalità e facilitare il monitoraggio epidemiologico, la ricerca e l’innovazione.

“Uno degli obiettivi più importanti nel controllo della diffusione dell’epidemia è ridurre il tempo che intercorre tra i primi sintomi e la conseguente gestione della malattia. Sappiamo che prima vengono trattati i pazienti, maggiori sono le loro possibilità di sopravvivenza e minore è il rischio che la malattia si diffonda all’interno della comunità” spiega il dott. Roberto Scaini, medico Msf a Kampala, in questa breve video-testimonianza.

Nel distretto di Mubende, epicentro dell’epidemia, le équipe di MSF stanno lavorando a stretto contatto con le comunità. Stanno visitando i centri sanitari e le scuole che hanno visto casi di Ebola, per supportare attività di prevenzione e controllo del contagio o per fornire consigli sulla promozione della salute. Questa attività, che include anche l’identificazione e il monitoraggio dei contatti, aumenta la consapevolezza su come prevenire la malattia e cosa fare alla comparsa dei sintomi. I team di Msf forniscono inoltre supporto medico e sociale alle persone costrette all’isolamento di 21 giorni dopo essere entrate in contatto con un malato e distribuiscono beni di prima necessità come prodotti per l’igiene, cibo e materiale informativo, per evitare che isolamento e assenza di reddito generino ulteriori situazioni di difficoltà.

Sempre nel distretto di Mubende, Msf supporta il ministero della Salute nel trattamento dei malati in un centro con 40 posti letto, mentre è in costruzione una struttura con altri 40 posti letto che avrà la capacità di fornire cure intensive, e un'unità di trattamento da 8 posti letto è operativa a Madudu, per i pazienti alle prime fasi della malattia.

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