mercoledì 10 febbraio 2016
​Rapporto della Commissione: solo 14mila a fronte di 160mila arrivi. Lettera ai 28 ministri europei: accelerare sui ricollocamenti.
L'Ue accusa l'Italia: rimpatri insufficienti
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"L'Italia ha eseguito oltre 14mila rimpatri forzati di persone senza diritto di asilo nel 2015 e ha partecipato a 11 voli di Frontex congiunti di richiedenti asilo respinti da altri Stati membri. Ciò resta insufficiente nel contesto di oltre 160mila arrivi nel 2015". Lo si legge nel rapporto della Commissione europea sull'applicazione delle misure legate alla crisi dei rifugiati, nella parte dedicata all'Italia. "Gravi carenze sono evidenti per quanto riguarda l'ospitalità pre-rimpatrio, con soli 420 posti disponibili rispetto ai 1252" previsti dalla Commissione europea, prosegue il testo, mentre "il sistema di ricezione è già largamente sufficiente". "Nonostante il fatto che i ricollocamenti dall'Italia siano iniziati alcune settimane prima rispetto alla Grecia, questi sono ancora molto indietro rispetto" all'obiettivo dei 39.600 rifugiati in due anni.  Finora sono stati ricollocati solo 279 migranti dall'Italia. "Oggi ho inviato una lettera a ogni ministro dell'interno" dei 28 "con un messaggio chiaro", ovvero "dobbiamo cambiare marcia ai ricollocamenti" per cui "le decisioni prese devono essere attuate immediatamente". Così il commissario Ue Dimitri Avramopoulos di fronte al bassissimo numeri ricollocamenti Ue di rifugiati effettuato finora. Secondo passo della procedura d'infrazione aperta a luglio 2013 contro l'Italia perché non ha notificato le misure con cui ha trasposto la direttiva del 2011 sui "residenti di lungo periodo" che estende le regole per prendere la residenza anche ai rifugiati. In base ad esse, chi ha l'asilo può acquisire la residenza permanente esattamente come i cittadini dei Paesi terzi, dopo cinque anni di soggiorno legale. Bruxelles ha inviato la "lettera di messa in mora" anche a Francia, Grecia, Lettonia e Slovenia per la stessa mancanza.È "essenziale una decisione" sugli hotspot di Augusta e Porto Empedocle, di cui "i piani non sono ancora stati finalizzati", e questo "in vista del verosimile aumento dei flussi migratori durante l'estate". Cosìil rapporto della Commissione Ue sull'attuazione delle misure per l'emergenza migranti in Italia, in cui si sottolinea come "l'avvio previsto dei sei hotspot" in Italia "è stato lento, in parte per la necessità di costruirli da zero e carenze infrastrutturali, di personale e coordinamento".
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