martedì 25 ottobre 2022
A Berlino la Conferenza internazionale sulla ricostruzione dell'Ucraina
Von der Leyen, Morawiecki e Scholz alla Conferenza di Berlino

Von der Leyen, Morawiecki e Scholz alla Conferenza di Berlino - Ansa

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Ricostruire l'Ucraina, ancor prima che finisca la guerra, è un "compito generazionale" che deve cominciare subito. "La posta in gioco non è altro che la creazione di un nuovo Piano Marshall per il 21° secolo" ha detto stamani il cancelliere tedesco Olaf Scholz aprendo a Berlino la Conferenza internazionale sulla ricostruzione dell'Ucraina. Presenti la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki e per l'Ucraina il primo ministro Denys Schmyhal e il ministro delle Finanze Serheii Marchenko, con interventi da remoto del presidente Volodymir Zelenski e del presidente indonesiano Joko Widodo poiché Giacarta detiene la presidenza di turno del G20. Oltre ad esperti di sviluppo e amministratori delegati.

"L'Ucraina ha bisogno di una somma compresa fra 3 e 5 miliardi di euro al mese solo per le spese correnti. Io lavoro affinché l'Ue assuma una partecipazione equa in questo sforzo, garantendo 1,5 miliardi al mese, fino a quando sarà necessario" ha detto Von der Leyen. "Sono 18 miliardi di euro per il 2023", ha precisato.

Nel suo intervento Zelensky ha sottolineato la visione dell'Ucraina come Paese europeo. "Noi rappresentiamo la sicurezza fisica dell'Europa" ha detto. "Non lottiamo solo per la sicurezza dell'Ucraina, ma anche per la sicurezza dell'Europa".

Scholz: la ferocia degli attacchi indice di disperazione russa

"Mentre parliamo la feroce aggressione russa si è intensificata ancora una volta" ha osservato Scholz. "Gli ultimi attacchi indiscriminati, incluso l'uso di droni kamikaze contro civili e infrastrutture civili ucraine, marcano un nuovo sforzo deplorabile della Russia di cancellare l'Ucraina dalla mappa. Questo dimostra solo una cosa: la Russia e Putin sono disperati. L'orgogliosa e coraggiosa nazione dell'Ucraina vincerà".

Il cancelliere tedesco aveva già ribadito ieri la ferma intenzione di avere Kiev nell'Unione Europea: "Chi investe oggi in Ucraina deve sapere che sta investendo in un futuro membro dell'Ue, della nostra comunità giuridica e del nostro mercato interno", aveva detto al Forum economico tedesco-ucraino.

I danni di guerra ammontano a 350 miliardi di dollari

Il G7 ha già messo a disposizione di Kiev 35 miliardi di aiuti immediati. Ma i danni stimati dalla Banca Mondiale ammontano a 350 miliardi di dollari. Bisognerà ricostruire edifici residenziali, scuole, strade, ponti, infrastrutture, reti idriche, igieniche ed elettriche. Una sfida che nessuno Stato può assumere da solo: servirà la cooperazione internazionale, nell'ambito del G7 e del G20.

La Banca Mondiale ha annunciato l'erogazione di ulteriori 500 milioni di dollari per aiutare l'Ucraina a far fronte alle necessità di spesa urgenti. "Il finanziamento da parte della Banca Internazionale per la Ricostruzione e lo Sviluppo, il principale braccio di credito della banca, è stato supportato da 500 milioni di dollari di garanzie sui prestiti da parte della Gran Bretagna, annunciate il 30 settembre", si legge nella dichiarazione della Banca Mondiale.

La Banca Mondiale ha già mobilitato un totale di 13 miliardi di dollari per l'Ucraina, di cui 11,4 miliardi già erogati. Al primo giugno, l'invasione russa aveva causato danni diretti per oltre 97 miliardi di dollari.

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