mercoledì 22 gennaio 2014
In Aula la prossima settimana. A Kiev è tregua, dopo gli scontri di ieri che hanno fatto almeno 2 vittime. Mosca: non interverremo. INTERVISTA L'opinionista Orekh: «Indietro non si torna» (Giovanni Bensi)
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Il Parlamento ucraino - su richiesta del presidente Viktor Ianukovich - si riunirà in seduta straordinaria la settimana prossima per discutere le possibili dimissioni del governo e l'abrogazione delle leggi anti-protesta che hanno portato ai violenti scontri a Kiev tra polizia e manifestanti in cui sono morte almeno due persone. Lo ha detto il presidente del Parlamento, Volodimir Ribak, citato dall'Interfax. La decisione arriva prima dello scadere dell'ultimatum di 24 ore che l'opposizione ha dato al presidente. Stamani l'ex pugile e capo di una delle formazioni dell'opposizione (Udar), Vitaly Klitschko, aveva esortato tutti a una tregua fino alle 19 (ora italiana) per tentare nuovi colloqui.I leader dell'opposizione chiedono al presidente di indire nuove elezioni. "Lei, signor presidente - ha detto Vitaly Klitschko, arringando ieri sera una folla di 40.000 persone in piazza Maidan - ha la possibilità di risolvere questa questione. Elezioni anticipate cambieranno la situazione senza spargimento di sangue".   L'opposizione, che finora (Timoshenko a parte) ha condannato l'attacco alla polizia da parte dei dimostranti più estremisti, minaccia così di partecipare a quella che è ormai una vera e propria insurrezione "e se una pallottola in fronte deve essere, una pallottola in fronte sia - ha detto Arseni Iatseniuk, un altro leader dell'opposizione - ma in modo onesto e coraggioso".La Russia non interverrà nella situazione ucraina. Ad assicurarlo è stato il portavoce del presidente russo Vladimir Putin: "Non riteniamo di avere il diritto di intervenire in alcun modo negli affari interni dell'Ucraina. È assolutamente inaccettabile per noi interferire negli affari interni", di un altro paese, ha affermato Dmitri Peskov in un'intervista pubblicata sul sito della Komsomolskaia Pravda. La Russia è convinta che le autorità ucraine "sappiano ciò che bisogna fare e troveranno la migliore soluzione per riportare la situzione alla normalità e ristabilire la pace". Peskov ha peraltro lamentato "l'ingerenza straniera" nella crisi ucraina. "Non possiamo approvarlo, questo provoca invece piuttosto la nostra indignazione", ha dichiarato Peskov.
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