martedì 10 febbraio 2015
15 vittime alla vigilia del vertice di Minsk. La Russia agli Usa: armare Kiev porterebbe a un'escalation. Cosa vogliono Kiev, Mosca, ribelli, Ue e Usa
APPELLO PER LA PACE «Il Papa si rivolge a tutte le parti»
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Sono salite a 15, tra militari e civili, le vittime dell'attacco contro il quartier generale dell'esercito ucraino a Kramatorsk, durante il quale i razzi lanciati dai ribelli filo-russi hanno colpito anche un'area residenziale. La strage avviene all'indomani dell'incontro Obama-Merkel sulla crisi ucraina e alla vigilia dell'atteso vertice di Minsk di mercoledì che potrebbe essere l'ultima chance per i negoziati. Proprio stamani Mosca aveva avvertito: «Se gli Stati Uniti decideranno di armare l'esercito di Kiev, nel sud-est ucraino ci sarà "un'ulteriore escalation del conflitto". Lo ha detto il segretario del Consiglio di sicurezza russo, Nikolai Patrushev. In vista del summit a quattro che riunirà mercoledì nella capitale bielorussa Putin, Hollande, Merkel e Petroshenko, il presidente americano Barack Obama ieri aveva lanciato un altolà a Mosca. Al termine dell'incontro con la cancelliera tedesca Angela Merkel, alla Casa Bianca, aveva detto: la Russia "ha violato tutti gli impegni presi con gli accordi di Minsk" e mette a rischio "l'ordine della pace in Europa", fondata sul rispetto delle integrità territoriali. La partnership tra Usa e Ue, ha agggiunto Obama, continuerà a essere "ferma,salda, solida, anche se su alcune cose non saremo d'accordo", alludendo alla "possibilità dell'invio di armi letali" per aiutare l'esercito di Kiev a difendersi dalla minaccia secessionista. Per la cancelliera invece "Europa e Usa devono esplorare altre opzioni", escludendo quella militare.
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