mercoledì 20 aprile 2022
L'ultimatum dei russi a Mariupol è scaduto, nessun segnale di resa. Evacuati 127 civili (su 6mila previsti). Il presidente del Consiglio Ue Michel a Kiev: esaminiamo l'adesione dell'Ucraina all'Unione
Il test del missile balistico intercontinentale Sarmat

Il test del missile balistico intercontinentale Sarmat - Reuters

COMMENTA E CONDIVIDI

La Russia ha testato il missile balistico intercontinentale Sarmat, in grado di colpire Europa e Stati Uniti. Il presidente Vladimir Putin si è congratulato con i vertici dell'esercito, riporta l'agenzia Tass, osservando che il test "farà riflettere chi cerca di minacciare la Russia". Il missile è stato lanciato dal cosmodromo di Plesetsk, nella regione di Arkhangelsk. Le autorità russe hanno spiegato che si è trattato del primo di una serie di test programmati. E così l'hanno interpretato anche gli Stati Uniti: il portavoce del Pentagono ha confermato di essere stato al corrente del lancio. "Non riteniamo il test una minaccia per gli Stati Uniti o i loro alleati", ha detto John Kirby.

Sarmat ha la gittata più lunga al mondo e può trasportare anche testate ipersoniche con un peso fino a 10 tonnellate. La sua unicità è stata anche sottolineata dal presidente Vladimir Putin, secondo il quale il Sarmat "non ha analoghi al mondo". Putin ha anche spiegato che per la fabbricazione del Sarmat sono state utilizzate "solo unità, componenti e parti" russe.

Nel pomeriggio, alla riunione del G20, diversi leader si sono alzati e hanno lasciato l'incontro quando il ministro delle finanze russo Anton Siluanov ha preso la parola. Tra coloro che hanno abbandonato la riunione ci sono il segretario al Tesoro americano Janet Yellen e i funzionari ucraini, seguiti da diversi ministri e governatori fra i quali la presidente della Bce Christine Lagarde. Altri presenti virtualmente hanno spento invece le telecamere dei loro schermi. Ad abbandonare il tavolo è anche il commissario europeo per gli Affari Economici Paolo Gentiloni. La delegazione italiana, composta dal ministro Daniele Franco e dal governatore Ignazio Visco, è invece rimasta per svolgere il suo ruolo istituzionale come membro della troika insieme a Indonesia e India. Una permanenza che è stata un'occasione per biasimare pubblicamente l'attacco della Russia all'Ucraina. Altri paesi hanno seguito la strada dell'Italia e sono rimasti seduti ad ascoltare Mosca. Fra questi il Giappone e la Spagna mentre per la Germania, presidente del G7, è rimasto il ministro delle finanze.

E' scaduto alle 14 (le 13 ora italiana) l'ultimatum russo per le forze ucraine che stanno resistendo a Mariupol ma non ci sono segnali di resa da parte dei soldati di Kiev. Anche se la città portuale assediata è circondata dalle forze russe, non è ancora caduta.

Dall'acciaieria Azovstal di Mariupol viene un disperato appello degli ultimi difensori della città ucraina assediata dai russi. "Il nemico è dieci volte più numeroso di noi, queste potrebbero essere le nostre ultime ore di vita", ha spiegato un ufficiale dei militari di Kiev chiedendo alla comunità internazionale di "estrarli" da lì.

Mosca accusa i 'nazionalisti ucraini' di usare i civili presenti nell'impianto come scudi umani. Intanto si è riusciti a ottenere un accordo per un corridoio umanitario per donne, bambini e anziani da Mariupol verso Zaporizhzhia. E il sindaco della città portuale Vadym Boychenko, riporta il Guardian, precisa che l'intenzione è quella di evacuarne circa 6mila con 90 bus. Purtroppo però meno bus del previsto sono riusciti ad arrivare a Mariupol, e quindi si sono messe in salvo poco più di 120 persone.

Secondo Boychenko nella città assediata restano ancora almeno 100mila civili. Ma il suo vice Sergei Orlov alla Bbc ricorda anche che nell'acciaieria assediata ce ne sono molti, e versano in una situazione in cui manca praticamente tutto, dall'acqua ai medicinali.

Una vista dall'alto di Mariupol rasa al suolo

Una vista dall'alto di Mariupol rasa al suolo - Reuters

Prosegue comunque l'offensiva dei militari russi nell'Est ucraino con un'intensificazione dei combattimenti nel Donbass, con l'obiettivo di controllare completamente la regione. Lo riporta l'intelligence britannica nel suo ultimo aggiornamento. Gli attacchi mostrano l'intenzione di Mosca di cercare di interrompere il flusso dei rinforzi e delle armi ucraine nell'est del Paese.

E Kiev - dove intanto è arrivato stamani il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, in nome di "un'Europa libera e democratica" - ha fatto sapere che i russi si stanno raggruppando per proseguire la loro offensiva per il pieno controllo del territorio delle regioni orientali. Michel in una conferenza stampa nel pomeriggio ha confermato che la Commissione Europea "pubblicherà l'opinione" sulla richiesta dell'Ucraina di adesione all'Unione Europea "entro fine giugno". Poi "sarà mia responsabilità valutare quando potrò metterlo" sul tavolo del Consiglio Europeo per avere una "discussione politica" sulla richiesta di Kiev. Michel ha assicurato che i crimini di guerra saranno puniti. Nella conferenza stampa il presidente Zelensky ha spiegato che "Ci sono due modi per sbloccare Mariupol. Il primo è con armi pesanti sulle quali contiamo e con sforzi congiunti. Finora non abbiamo abbastanza di queste armi per lavorare in questa direzione. Il secondo modo è quello diplomatico, ma finora la Russia non ha concordato con questo"..



Bombe russe nelle ultime 24 ore anche su Rubizhne e Sievierodonetsk. La prima città è caduta in mano russe e questo mette in seria difficoltà anche la seconda, diventata il centro amministrativo dell'area di Lugansk sotto il controllo ucraino. E l'allarme è lanciato anche per la città di Mykolaiv: "I militari russi vogliono fare di Mykolaiv una seconda Mariupol. Non abbiamo acqua a causa dei bombardamenti di strutture vitali per la popolazione e ora stanno provando a toglierci l'elettricità", così si è espresso Dmytro Pletenchuk, press officer dell'amministrazione di Mykolaiv.

Più di 5 milioni di ucraini hanno lasciato il Paese dopo l'invasione russa del 24 febbraio. I profughi all'estero sono arrivati a 5.010.971, secondo un dato dell'Acnur. A loro vanno aggiunti i 7,1 milioni di sfollati interni, censiti dall'Oim, l'Organizzazione internazionale per le migrazioni. Sommando i due dati, oltre un quarto dei 44 milioni di abitanti dell'Ucraina ha dovuto abbandonare la propria casa dall'inizio della guerra, rifugiandosi all'estero o in altre parti del Paese. Un milione di ucraini sarebbero invece rientrati in patria dall'inizio dell'invasione russa.

Sempre sul fronte dei profughi, secondo Serhiy Kyslytsia, rappresentante permanente dell'Ucraina presso le Nazioni Unite, più di 500.000 ucraini, di cui 121.000 bambini, sono stati trasferiti con la forza nel territorio della Russia dai territori temporaneamente occupati dell'Ucraina. Almeno 20.000 ucraini - si legge ancora su Ukraina Now - sono tenuti in campi di filtraggio (dove vengono controllati e registrati) sulla linea Mangush-Nikolske-Yalta e circa 5-7.000 a Bezymyannyi, nella regione di Donetsk. I cittadini ucraini vengono inviati nelle regioni depresse della Russia, in particolare nelle regioni settentrionali e nell'isola di Sakhalin. Allo stesso tempo, viene vietato loro di lasciare le regioni russe per due anni.

Sul piano delle trattative la Russia ha dichiarato di aver consegnato all'Ucraina una bozza di documento sui colloqui formulata chiaramente e attende la risposta. Ora la palla è nel campo di Kiev, stando a quanto detto dal portavoce presidenziale russo Dmitrij Peskov citato dalla agenzia filogovernativa russa, Tass.

Non solo: la Russia ha "avvertito sia pubblicamente, sia attraverso i propri canali diplomatici" la Svezia e la Finlandia circa "le conseguenze" che comporterà un loro ingresso nella Nato. La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha aggiunto minacciosa: "Non avranno nulla di cui sorprendersi, sono stati informati su tutto, su cosa comporterà" la loro adesione all'Alleanza Atlantica.

Da parte sua, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha incalzato nuovamente l'Occidente dopo aver definito 'brutale' la situazione in cui versa Mariupol, e chiede nuovi aiuti. "Se avessimo accesso a tutte le armi di cui abbiamo bisogno, che i nostri partner hanno e che sono paragonabili a quelle usate dalla Federazione Russa, avremmo già posto fine a questa guerra", ha affermato il leader ucraino, che poi ha attaccato Mosca, affermando che l'uccisione di civili e la distruzione di zone residenziali è il 'marchio di fabbrica' dell'esercito russo, che "marchierà davvero la Federazione Russa come la fonte del male".

Di armi e nuove sanzioni ha parlato il presidente americano Joe Biden con alleati e partner. Lui stesso dovrebbe annunciare nei prossimi giorni un nuovo pacchetto da 800 milioni di dollari in aiuti militari, a quanto anticipato dal New York Times. Dal Canada arriverà invece artiglieria pesante, ha assicurato il premier Justin Trudeau. E anche il premier Boris Johnson ha annunciato l'invio da parte del Regno Unito di altri armamenti a Kiev.

Sul fronte dell'emergenza energetica, mentre i future sul gas contrattati ad Amsterdam, benchmark del prezzo del metano in Europa, partono senza scosse, sui minimi dallo scoppio della guerra, comincia la missione italiana, con ministri degli Esteri Luigi Di Maio e della Transizione Roberto Cingolani oggi e domani con l'ad dell'Eni Descalzi prima in Angola e poi nella Repubblica del Congo, per "intensificare la collaborazione coi paesi esportatori di gas verso l'Italia - afferma la Farnesina -, al fine di differenziare le fonti di approvvigionamento e di ridurre la dipendenza energetica dalle forniture russe". L'obiettivo è riuscire a stringere accordi grazie ai quali il nostro Paese potrà ridurre del 50% la sua dipendenza dagli approvvigionamenti di gas russo in tempi brevi. Mosca intanto attacca Washington, dicendo che spingendo l'Ue a imporre più sanzioni, gli Usa cercano di aumentare la dipendenza europea dalle forniture di gas naturale degli Stati Uniti.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: